Mentre gran parte del Nord degli Stati Uniti è alle prese con condizioni meteo estreme, temperature polari e gelo, in Florida piovono iguane.

Gli abitanti dello Stato hanno condiviso una serie di foto dei rettili a pancia all’aria nei cortili di casa o ai bordi delle strade.

A provocare il fenomeno è stata anche qui l’eccezionale ondata di freddo che ha colpito la costa orientale degli Usa. E le iguane verdi (Iguana iguana), una specie invasiva abituata al clima caldo tropicale, faticano a sopravvivere.

Non tutte le iguane finite stese a terra, come ibernate, sono morte. Molte, anche se apparentemente “congelate”, sono state viste riprendersi non appena la loro temperatura corporea è tornata a salire.

Quando la temperatura scende tra i 4,5 e i 10 gradi Celsius il loro sangue inizia a rallentare e le iguana finiscono in uno stato letargico simile ad un sonno profondo. Il che, tra l’altro, le rende pericolose per le persone perché se raccolte da terra una volta che si riprendono diventano aggressive.

La ragione per cui hanno così tante difficoltà quando il tempo è freddo dipende semplicemente dal fatto che i loro corpi da rettile non sono adatti a queste condizioni.

In Florida vivono diverse specie di animali invasivi, dai pitoni alle scimmie, e le iguane sono una delle tante specie che sono riuscite ad imporsi sul territorio.

Il loro habitat nativo si estende dal Messico meridionale alla foresta pluviale del Brasile, dove trascorrono la maggior parte del tempo nascoste tra le chiome degli alberi. E’ stato a partire dagli anni ’60 del secolo scorso che queste grosse lucertole, alcune delle quali crescono fino a quasi 2 metri, sono state portate in Florida. Da allora la loro popolazione è esplosa. 
 
Una delle ragioni per cui si sono riprodotte così massicciamente è che il clima della Florida è tipicamente caldo e umido, ma quando ci sono delle ondate di freddo le iguane ne risentono.

“Appena le temperature calano il loro metabolismo rallenta”, dice Coleman Sheehy, erpetologo del Florida Museum of Natural History della University of Florida. Essendo le iguana ectotermiche, ovvero esseri la cui temperatura corporea dipende da quella esterna, il loro sangue si raffredda notevolmente quando il clima è sfavorevole.

Se vengono esposte al freddo per un tempo lungo, un giorno o due a seconda delle loro dimensioni ed età, le iguana alla fine muoiono.  

“Sono adattate per vivere a temperature elevate. Hanno poche risorse per sopravvivere al freddo”, spiega Sheehy.

Altre specie invasive della Florida, come i gechi, i pitoni delle rocce birmani, l’anolide bruno e le raganelle di Cuba sono messe anche loro a dura prova durante le ondate di gelo. 

I rettli endemici hanno invece poco da temere. Sia loro che gli anfibi delle regioni dove si verificano condizioni di freddo possiedono capacità di adattamento comportamentale e psicologico che permettono loro di affrontarlo. 

Un esempio estremo sono le rane del regno che vivono in Alaska. Durante i mesi più freddi dell’anno il liquido attorno alle loro cellule forma dei cristalli di ghiaccio che congela il 60% del loro corpo. Uno studio del 2014 ha scoperto che i livelli di glucosio s’impennano e il loro cuore si ferma durante questo periodo, ma poi, con l’arrivo della primavera, si scongelano e saltano via.

Allo stesso modo i rettili della Florida hanno una serie di comportamenti adatattivi per fronteggiare il freddo. “Quando arriva il freddo sanno di doversi nascondere sotto terra”, dice Sheehy.

Queste ondate di freddo possono dare l’impressione che le iguane e altre specie invasive vadano incontro a delle morie di massa, ma in realtà sul lungo termine le loro popolazioni non ne risentono. Alcune possono aver imparato ad adattarsi.

Dopo che la Florida ha vissuto condizioni particolarmente fredde nel 2010 sembrava che la popolazione di pitoni birmani fosse crollata, ma una ricerca del 2012 del Fish and Wildlife ha verificato che il loro numero si è ripreso rapidamente.

Secondo Sheehy accadrà la stessa cosa con le iguane; le specie invasive della Florida “nel corso del tempo potrebbero imparare ad adattarsi, diventare più tolleranti al freddo ed estendere l’area in cui vivono”, afferma l’erpetologo.

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