RIVE D’ARCANO. Orrore al bar “Mito” di Rodeano Basso. La titolare ha trovato un gatto appeso con un gancio infilato nel mento della povera bestiola in corrispondenza dell’uscita sicurezza. Il fatto è stato scoperto lunedì 16 ottobre, alle 6.30, quando Michela Toniutti, come ogni giorno, è andata ad aprire l’esercizio pubblico.«Ho visto una cosa appesa, – racconta –, da lontano mi sembrava un giubbottino di bimbo invece avvicinandomi ho visto un gatto appeso con un uncino al mento tra il muro e la grondaia.Mi girava la testa dallo choc, io adoro gli animali e in particolare i gatti. Non riuscivo a capire, non volevo che mio figlio vedesse, ho subito compreso invece che non potevo fare finta di niente, ho chiamato immediatamente il 112».Poco dopo sono giunti sul posto i carabinieri della vicina stazione di Fagagna (al comando di Andrea Modesti) i quali hanno avviato le indagini del caso. «Io ho una gattina che tratto come una figlia – continua la signora Michela che da cinque anni gestisce il bar Mito –, qui mai successe prima cose del genere, mai avuto minacce, discussioni con clienti, niente. Non so era rivolto a me oppure uno scherzo di cattivo gusto».Il gatto era adulto, ben nutrito, domestico, tigrato grigio. Fino a oggi nessuno si è fatto avanti per denunciarne la scomparsa o per riconoscere la povera bestiola.Sul luogo del ritrovamento è intervenuto il veterinario dell’Asl per il recupero della carcassa che è a disposizione per i necessari accertamenti nel canile di Rive D’Arcano. Lo zooiatra nella sua indagine sulla carcassa ha notato due ferite alla testa che potrebbero essere attribuibili a dei colpi di arma ad aria compressa.Un gesto così incivile, un atto barbaro verso un essere vivente indifeso, ha fortemente impressionato tutta la comunità di Rodeano Basso e non solo. Un caso analogo si era verificato un mese fa a Fagagna, quando una cicogna era morta dopo essere stata colpita da un colpo di carabina ad aria compressa esploso da ignoti.Michela Toniutti dichiara di volere giustizia e che al più presto venga trovato il colpevole di questo atroce e crudele gesto: «Ho chiesto ai vicini di chi poteva essere il gatto e se avevano sentito rumori o movimenti strani, nessuno ha visto o sentito qualcosa».L’associazioneanimalista ed ambientalista “La casa di Romeo” onlus di San Daniele del Friuli ha offerto il proprio sostegno legale alla signora Toniutti nel portare avanti l’esposto alla Procura della Repubblica, come previsto dalla legge vigente, per l’accaduto.©RIPRODUZIONE RISERVATA

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