Smarrire un animale è un’esperienza traumatizzante, e quando si tratta di gatti le ricerche per ritrovarli non sono spesso agevoli: sono animali molto agili, in certi casi abituati a scorrazzare per conto loro per lunghe ore fuori di casa, in altri invece del tutto inesperti della vita fuori dalle mura domestiche. Inoltre, mentre in caso di smarrimento di un cane la procedura – anche burocratica – da seguire è più dettagliata, per i gatti è tutto un po’ più elastico.
Vediamo insieme come comportarsi a seconda delle varie situazioni, senza entrare nel panico.

Chi si deve allertare?

Innanzitutto, per i gatti non c’è obbligo di segnalazione ai Vigili di zona. In caso però il vostro animale avesse il microchip, è consigliabile avvertire i Servizi Veterinari, gattili e canili locali, l’Ordine dei Veterinari, associazioni cinofile e veterinari di zona, indicando l’identità del gatto, il suo aspetto e soprattutto il numero di microchip, così sarete più facilmente rintracciabili. E qualora anche non fosse munito di microchip, spargere la voce in questo modo aumenta le probabilità di ritrovare il gatto.

La parola d’ordine è allertare il maggior numero di persone: oltre ai volantini che potete lasciare in giro (anche negli ambulatori veterinari di zona, ad esempio), è importante comunicare lo smarrimento a familiari, amici e vicini. Da poco è stato introdotto in Italia anche il servizio cinofilo Pet Detective,  specializzato nel ritrovamento di cani e gatti smarriti. Non dimenticate che i social possono aiutare, Facebook in particolare: da qualche anno, infatti, sono sorti gruppi e pagine dedicati allo smarrimento e ritrovamento di animali per ogni quartiere di grande città o zona. Lì troverete molte persone che magari vedendo la foto del vostro animale potrebbero avvistarlo e mettersi in contatto con qualsiasi recapito abbiate allegato alla foto o magari comunicando direttamente tramite il social network.

Come effettuo la ricerca?

Ovviamente, il temperamento e l’autonomia del gatto influiscono, ed ogni scenario è diverso dall’altro, ma ci sono degli accorgimenti che possono aiutare nella maggior parte dei casi: innanzitutto è utile affrontare la ricerca muniti di un’appetitosa scatoletta del suo cibo preferito, che aprirete quando lo avete avvistato così che senta il profumo, o magari scuotete una scatola di croccantini, se quel suono è ciò che in genere lo induce a venire a mangiare; non dimenticate poi una coperta per afferrarlo con maggiore facilità in caso fosse aggressivo ed un trasportino per riportarlo a casa.

Dove è consigliabile cercare?

Le ricerche vanno condotte davvero ovunque, anche negli angoletti più impensabili: il gatto può essere rimasto chiuso nell’androne di palazzi, nelle case o nei garage di qualcuno che poi è uscito. Se è un gatto abituato ad uscire e conoscete il suo percorso abituale, ripercorretelo guardando in ogni direzione e magari portate con voi una foto in cui sia ben visibile, anche sul cellulare, per chiedere a qualcuno che si trovi sulla strada se lo hanno visto.

Se però si tratta di un gatto domestico che non è abituato ad uscire di casa, molto probabilmente non si è davvero perso, ma è solo caduto da un balcone, o magari uscito da una porta o finestra aperte, ritrovandosi dunque in un ambiente che non gli è familiare anche se a pochi passi da casa. In questo caso i gatti si spaventano e si nascondono. Un fattore fondamentale da tenere in conto in questa eventualità è il silenzio: i gatti che all’improvviso si trovano fuori casa si nascondono senza emettere suoni. Quindi nel loro caso è valido più che mai il mantra “guardate anche negli anfratti più improbabili”.

Quanto a lungo bisogna continuare a cercare?

Non perdetevi d’animo dopo qualche ora: certi gatti ricompaiono dopo giorni, o addirittura mesi. Di sicuro, la frenesia dei primi istanti è inevitabile, e purtroppo è consigliabile controllare strade o fossi, nel caso in cui la bestiola sia stata investita.

Se il gatto poi è abituato ad uscire di casa e stare fuori giornate intere, allora le ricerche si attivano con ritardo: l’animale potrebbe essere stato spinto più in là del territorio in cui è solito passeggiare a seguito magari di uno scontro con altri gatti, o per essere sfuggito a qualche altro pericolo. Anche in questa eventualità il gatto potrebbe essere nascosto solo a pochi isolati/case di distanza, nel cortile di qualcuno, disorientato e spaurito e dunque anche in questo caso un gatto tendenzialmente indipendente potrebbe essere entrato in quello stato di silenzio cui accennavamo prima: non è capace di tornare a casa immediatamente, quindi è bene continuare a cercare, perché questa situazione è quella in cui è più difficile che il gatto ricompaia da solo a casa.

Una coppia di gattini rossiHDGetty

In conclusione: allertate quante più persone e servizi possibili, effettuate subito un’intensa ricerca a tappeto nelle immediate vicinanze (stimate in base al raggio d’azione tipico dell’animale), portate con voi cibo che vi aiuti a farlo avvicinare anche in caso sia ammutolito dallo spavento e non perdetevi d’animo.

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