Uscita dall’ufficio più tardi del solito, una giovane donna ha sentito un miagolio molto strano, proveniente dall’incavo di un vano elettrico. A miagolare disperato era un gattino, immobilizzato dal freddo e dalla paura.  

Ci ha messo più di un’ora a recuperarlo, aiutandosi con un mestolo da cucina. Ma quando è riuscita ad avvicinarlo a sé, ha capito che ne era valsa la pena. Il tenero cucciolo era congelato e aveva impiegato tutte le sue forze per chiedere aiuto. 

Praticamente non aveva più fiato: sibilava, «era esausto per il freddo e per la fame». E lei non ha perso tempo, cingendolo in un asciugamano e mettendolo in una scatola per portarlo a casa con lei. 

Nugget era incerto sulle intenzioni di Jenna. E per due giorni ha preferito starsene nascosto e non darle troppa confidenza. «Se ne sta stava tutto il giorno sotto il letto». Poi, al terzo giorno, ha ceduto alle insistenze della donna «e si è addormentato nella mia mano». 

Da quel giorno, Nugget non si allontana più da lei. La riempie di fusa e d’affetto, ringraziandola per la seconda possibilità che le ha offerto. Il cucciolo è stato portato dal veterinario, spulciato e sverminato. «Nonostante piccole cose, stava bene: aveva quattro settimane e pesava mezzo chilo». 

Da allora «è cresciuto, abituandosi anche alla presenza di altri due gatti in casa». Ma non ha perso la sua dolcezza: «Ama venirsi a stendere su di me per schiacciare un sonnellino sul mio petto», racconta Jenna: «E’ così energico e amabile… e io sono così felice di averlo trovato quella sera. Non tornerei indietro per niente al mondo. 

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