Il gatto nero porta sfortuna: ahinoi, è tra i falsi miti più difficili da sfatare. C’è chi quando incrocia un felino di tal colore fugge a gambe levate, chi opta per percorsi alternativi e, chi, ancora, avvia riti anti-iella tra corna, cornetti e palpatine intime varie. Eppure, guardano attentamente questa pantera formato miniatura non si può che rimanerne affascinati! Il manto scuro in netto contrasto con gli occhi (spesso verdi, più raramente giallo-arancio) ha qualcosa di magico e speciale, qualcosa che ti attrae inesorabilmente… Un “magnetismo” che, in passato, è stato causa di una vera e propria persecuzione nei confronti di questi poveri felini. Che, ai “tempi delle streghe”, per editti e persino scomuniche papali, non ci si pensava due volte di passare al rogo con le loro audaci proprietarie in quanto anime “diaboliche”. Recenti stime sostengono che il Belpaese sia abitato da circa un milione di gatti neri di cui, ogni anno, almeno 3mila esemplari vengono uccisi per i motivi più disparati. Roba da far accapponare la pelle.

L’origine di una brutta superstizione
Ai tempi dei pirati i gatti neri erano considerati particolarmente abili nel catturare i topi e venivano spesso messi a bordo delle loro navi a tal scopo. Se, dunque, si avvistava all’improvviso un gatto nero a terra, significava che una nave pirata poteva essere nei paraggi, il che, di certo, non rappresentava un incontro favorevole. Proprio il nero del suo mantello, poi, rendeva difficile la sua vista di notte, causando paura ai cavalli che più facilmente si imbizzarrivano, mettendo a rischio coloro che li cavalcavano. Da qui l’origine della superstizione sul gatto nero, portatore di sfortuna e cattive notizie. Nella nostra società di oggi, però, in cui non assistiamo ad attacchi di pirati, in cui non ci muoviamo più con i cavalli e in cui le strade sono illuminate, diventa difficile spiegare le ragioni di queste superstizioni.

Per fortuna…
…non tutti i paesi la pensano così. In Francia e in Inghilterra, ad esempio, da sempre i gatti neri vengono considerati portatori di fortuna e benessere pronti a trasmettere a coloro che se ne prenderanno cura o che, più semplicemente, si avvicineranno per una coccola. In Scozia se un gatto nero entra in casa volontariamente è buon segno: vietato scacciarlo altrimenti la fortuna se ne andrà con lui!


Una festa tutta per lui
Dal 2004 al gatto nero si dedica una festa ad hoc. Segnate sul calendario il 17 novembre, è la giornata nazionale del gatto nero, occasione per ricordare che l’uomo ha la fortuna di convivere con un amico speciale e anche per esorcizzare un passato (e purtroppo anche un presente) non troppo felice, infestato di pregiudizi e superstizioni, eredi di credenze irrazionali. La scelta del giorno e del mese non è stata casuale per Aidaa (Associazione Diritti Animali e Ambiente, che ha dato vita a questa iniziativa): il numero 17 è tradizionalmente associato ai cattivi presagi mentre questo mese dell’anno è in coda alla festa di Halloween, notte delle streghe per eccellenza.

Qual è la verità?
La verità è semplice: i gatti sono tra gli animali da compagnia più amati (sapevate che, come noi, hanno passione per la musica?) e i gatti neri sono solamente gatti con il pelo di un altro colore! Hanno un codice comportamentale uguale a quello degli altri “colleghi” felini e, come sosteneva Groucho Marx, «Se un gatto nero ti attraversa la strada, significa che sta andando da qualche parte». Dunque, perché cercare spiegazioni irrazionali?

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