Le compagnie aeree declinano ogni responsabilità riguardo ad eventuali danni o morte dell’animale, che viaggia con responsabilità ad esclusivo carico del proprietario

Viaggiare con i propri amici a quattro zampe non è semplice, soprattutto quando si tratta di un viaggio in aereo. Il più delle volte, infatti, il viaggio rappresenta un momento non usuale e quindi di stress sia per l’animale che per il padrone, che però potrebbe non voler rinunciare a portare il proprio gatto o il proprio cane con sé. Ciò accade molto spesso nella realtà: gli animali domestici sono – per chi vive con loro – parte integrante della famiglia. Sono trattati come se fossero vere e proprie persone e non quali semplici oggetti da trasportare. Alcune compagnie aeree, invece, la pensano in modo “leggermente” diverso. Per chi voglia portare con sé, in aereo, il proprio animale domestico la prima cosa da sapere è che verrà trattato più o meno come un oggetto. Più precisamente come se fosse un bagaglio. E se venisse smarrito? Di chi sarà la responsabilità? Se un gatto o un cane venissero dispersi in aeroporto chi è responsabile: il proprietario o la compagnia aerea?

Scopriamolo insieme. Prima però facciamo il punto della situazione.

Le regole delle compagnie aeree per volare con animali domestici

Per quanto riguarda l’accesso a bordo di un aereo di un animale domestico, non esiste una regolamentazione unica e valida per tutte le compagnie aeree.

Cominciamo innanzitutto con il dire che il servizio di trasporto animali non è offerto da tutte le compagnie aeree.  Molte di queste, infatti, hanno deciso di “interdire l’aereo” ai  c.d. amici a quattro zampe a causa dell’alta mortalità degli stessi durante il volo. Tanto per esemplificare, va detto che poche compagnie low cost consentono questa opzione: la Ryanair, ad esempio, vieta qualsivoglia tipo di animale a bordo o nella stiva dei propri voli.

Attualmente, comunque, sono molte le compagnie aeree che consentono di far salire il proprio animale a bordo. Ognuna di esse, però,  ha una regolamentazione diversa. Ogni compagnia può, infatti, stabilire la tipologia della gabbietta utilizzata per il trasporto dell’animale, il numero degli eventuali animali accettati in cabina, ecc.

Generalmente, per ogni volo, è ammesso in cabina un certo numero di animali: cani di piccola taglia (inferiori a kg. 10 di peso) e gatti (alcune compagnie accettano il classico trasportino altre ne richiedono di particolari).

A variare sono anche i costi, che vanno da un minimo di 35 euro fino ad arrivare, in taluni casi, a 480 euro o più, a seconda del peso dell’animale e della tratta di volo.

Aereo e gatti

Per quanto riguarda più nel dettaglio i gatti, solitamente viene consentito il  viaggio direttamente a bordo con il proprietario, a patto che vengano rispettate alcune regole.

vediamo quali.

Innanzitutto, il gatto deve viaggiare in un trasportino comodo e che non emani cattivi odori. Il peso massimo consentito per il contenitore può variare a seconda della compagnia aerea, in generale oscilla tra i 6 e i 10 kg. Molto spesso, comunque, le compagnie aeree vendono direttamente sul proprio sito anche i contenitori adeguati al viaggio. Ovviamente durante l’intero volo l’animale non può uscire dal trasportino e vagare libero o con il guinzaglio sull’aero, ma deve restare all’interno del trasportino. L’unico momento in cui l’animale può uscire dal trasportino è prima del viaggio, durante le operazioni di check in. Inoltre, c’è sempre da mettere in conto che anche se il gatto viene inizialmente ammesso in cabina, potrà in seguito anche essere spedito nella stiva se il capitano appura che qualcuna delle norme indicate non siano state rispettate o – come accade anche per  i bagagli a mano  – per altre necessità improrogabili.

Animali e aereo: che documenti servono

Per poter “volare regolarmente”, l’animale deve essere in possesso del c.d. passaporto europeo. Si tratta di un “documento di identità” dell’animale, che viene rilasciato dal veterinario e che funziona allo stesso modo della nostra carta di identità: identifica secondo i dati anagrafici e segni particolari l’animale. Inoltre, esso comprende anche la storia sanitaria dell’animale, che risulta molto importante specialmente per i viaggi all’estero.

Si tenga a mente, inoltre, che:

  • L’animale deve essere dotato di microchip, cosa assolutamente non obbligatoria in Italia, ma per viaggiare oltre manica sì;
  • prima della partenza, molte volte si richiede la sottoscrizione di una dichiarazione in cui si conferma che l’animale non sia stato fuori da uno dei paesi che aderiscono al Pets (Pet Travel Scheme) nei sei mesi precedenti il viaggio.

Animali e aereo: cabina o stiva?

A causa degli innumerevoli cani e gatti morti o dispersi negli ultimi anni, ad oggi – fortunatamente – molte compagnie aeree hanno deciso di far viaggiare  gli animali non più in stiva, ma direttamente in cabina insieme ai loro padroni. In tali casi, quindi, si permette al passeggero di portare il proprio animale a bordo come se fosse un bagaglio a mano e di posizionarlo sotto il sedile.

Tuttavia, non mancano i casi in cui i padroni si vedono costretti a lasciare i propri animali (soprattutto se di taglia media o grande) nella stiva pressurizzata. In realtà è altamente sconsigliato far viaggiare un animale in stiva. In molti casi ciò potrebbe comportare un pericolo per la salute dell’animale. Non sono infrequenti, inoltre, i casi di dispersione degli stessi, soprattutto in presenza di voli internazionali e di scali. Ciò riguarda soprattutto i gatti, attesa la loro più marcata indole a fuggire rispetto alle altre razze di animali domestici.

Gatto disperso in aeroporto: chi è responsabile

Ad oggi, si contano molti “appelli disperati” di passeggeri contro le compagnie aeree, accusate di aver disperso il proprio gatto. Il problema, come anticipato, è che “l’animale a bordo” non equivale ad un passeggero, ma è considerato più assimilabile ad un bagaglio. Se, però, con riferimento ai bagagli la compagnia aerea ed il vettore sono responsabili in caso di ritardo nella consegna o in caso di loro smarrimento e tenuti, altresì, al risarcimento del danno che ne sia derivato [1], lo stesso non può dirsi per quanto riguarda lo smarrimento degli animali.

Ed è proprio questo il tasto dolente: potrebbe sembrare assurdo, ma le compagnie aeree declinano ogni responsabilità riguardo ad eventuali danni o morte dell’animale durante il viaggio, stabilendo – in ogni caso – che l’animale viaggia comunque con responsabilità a carico del proprietario.

Ciò posto, il consiglio pratico in questi casi è “dotarsi” di un’assicurazione ad hoc. Al riguardo, si consideri che ci sono compagnie assicurative che hanno creato delle polizze ad hoc proprio per gli animali domestici: in Italia, le stipulano Allianz1, ToroAssicurazioni e EuropAssistance, che nei sistemi di assicurazione della famiglia  includono anche gli animali domestici, offrendo loro assistenza specializzata e coprendo le spese per eventuali emergenze mediche.

note

[1] Art. 19, Convenzione di Montreal del 28.05.1999.

Autore immagine: Pixabay.com

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