Non capita di rado che, con l’arrivo delle temperature più afose, il gatto perda il suo tradizionale appetito. Eppure, nonostante l’atteggiamento sia fonte di comprensibile preoccupazione per i proprietari, si tratta di un comportamento assolutamente normale, in assenza di patologie pregresse. È quanto rivelano alcuni veterinari inglesi, così come riferisce Metro, nel rassicurare i tanti appassionati di felini.

In modo simile a ciò che accade all’uomo, quando in estate passa la voglia di pranzi abbondanti e si preferiscono invece pietanze fresche e idratanti, anche il gatto con l’afa cambia la sua alimentazione. Come spiega Clare Hamilton, a capo della Cherry Tree Veterinary Practice, i felini sono degli animali solitamente esperti nel mantenere il loro equilibrio nutrizionale ed energetico, il calo di appetito estivo è quindi unicamente legato ai cambiamenti di vita che questa stagione comporta.

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Mentre in inverno i gatti hanno bisogno di un gran numero di calorie quotidiane, sia per mantenere la temperatura che per lanciarsi nelle più energiche attività, in estate tendono perlopiù a sonnecchiare, riducendo le operazioni di caccia e gioco, nonché preferendo la ricerca delle aree della casa o del giardino più fresche. Il loro fabbisogno calorico, non lanciandosi in particolari attività fisiche, cala sensibilmente: questo determina, di conseguenza, una minore urgenza all’alimentazione.

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In questi casi, i veterinari sconsigliano di obbligare il gatto a nutrirsi – fatto abbastanza difficile, peraltro, poiché l’animale difficilmente darà retta all’insistenza del suo proprietario. Al contrario, è invece indicato mettere a disposizione una fonte d’acqua sempre pulita e fresca, affinché l’animale possa approvvigionarsi a seconda delle sue necessità. Naturalmente, bisogna distinguere tra la comune inappetenza estiva con altre problematiche, come patologie in corso: se il gatto appare fin troppo magro, è affetto da vomito o diarrea, nonché risulta confuso o dalla deambulazione ciondolante, è indispensabile richiedere in consulto al proprio veterinario di fiducia.

26 luglio 2018

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