LUGANO – Un sud meno superstizioso del nord. Così sembrerebbe quando si parla di gatti neri. Insomma il Röstigraben corre sul filo della superstizione, mostrando comportamenti diversi tra oltre Gottardo e Ticino. Negli scorsi giorni un articolo di «20 Minuten» ha rivelato che in Svizzera interna i gatti neri sono quelli più difficili da vendere e in media rimangono nel rifugio più a lungo rispetto agli altri gatti.

«Mentre i mici colorati stanno con noi circa tre mesi, un terzo di quelli neri devono aspettare più a lungo per una nuova casa», ha affermato Mahena Haizmann, direttrice della casa di gatti a Muttenz. «Un gatto nero deve penare molto di più per trovare un padrone», ha successivamente concluso.

Dunque gli Svizzeri tedeschi sembrerebbero parecchio superstiziosi, tanto da evitare l’adozione di animali dal manto nero. C’è addirittura chi dice: «Che nessun gatto entri in casa mia». Lo stesso sembra valere anche per i cani, a quanto pare.

Dichiarazioni che lasciano perplessi in Ticino coloro che si occupano di vendere gatti, che da noi sentiti, fanno notare che a sud delle Alpi siamo meno superstiziosi.

«Non ho mai riscontrato problemi di questo genere», afferma Emanuele Besomi, presidente della Protezione Animali di Bellinzona. «Nei rifugi i gatti sono dei trovatelli e i futuri padroni scelgono chi adottare in base alla simpatia, al colpo di fulmine con il felino. Eventualmente scelgono il sesso», ha in seguito concluso.

Anche Nelly Bozzoli, presidente del comitato della Società Felina Ticinese, non pare essere d’accordo con gli svizzeri tedeschi. Ha, infatti, dichiarato: «Non ho nessuna difficoltà a far adottare gatti di colore nero, anzi, addirittura ho delle richieste per felini di quel tipo».

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