LUPONel nuovo Piano, “ventidue azioni per la conservazione del lupo e soluzioni sostenibili dei conflitti con l’attività umana”. Una risposta anche alle ibridazioni-truffa.
La specie selvatica, dopo 46 anni di protezione assoluta, e’ tornata a popolare le nostre montagne, finendo per colpire greggi e mandrie. Per rispondere alle proteste degli allevatori, il 24 gennaio la Conferenza Stato-Regioni ha dato un primo via libera ‘tecnico’ a un piano che prevede fra l’altro un abbattimento controllato fino al 5% degli esemplari presenti sul territorio nazionale.

Il documento prevede 22 misure per favorire la convivenza fra lupi ed attivita’ agricole. Si va dai recinti elettrificati a procedure piu’ rapide per i rimborsi agli allevatori nonche’ la lotta agli incroci tra cani e lupi. Ma la misura piu’ controversa e’ l’ultima, la 22/a. Prevede che, come estrema possibilita’, e in presenza di un piano regionale approvato dal Ministero dell’Ambiente, si possa abbattere un numero di animali fino al 5% della popolazione complessiva in Italia.

L’approvazione definitiva del “Piano per la conservazione del lupo”, in sede politica, è prevista per il 2 febbraio, quando lo voteranno il ministro dell’Ambiente e i rappresentanti delle giunte regionali. Coldiretti parla di “primo passo importante per affrontare una emergenza senza precedenti”. Le associazioni animaliste invece ritengono che si tratti di una misura inutile e dannosa.

Il Ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, difende il provvedimento. “Il problema del lupo e’ ormai evidente. In certe zone la sua presenza e’ diventata un rischio per le attivita’agricole, ci sono attivita’ che chiudono per la presenza di questi animali. Per questo ho messo intorno ad un tavolo 70 esperti, per affrontare la questione in modo scientifico”. Per Galletti, l’abbattimento di un massimo del 5% degli esemplari “non mette a rischio la presenza del lupo in Italia. Se non facciamo questo, il bracconaggio diventera’ lo strumento di tutela degli agricoltori. E allora davvero la sopravvivenza del lupo sara’ a rischio”.

La truffa dei cani incrociati con lupi americani-  Il nuovo Piano “pone la massima attenzione sulla problematica dell’ibridazione prevedendo una serie di misure tecniche”- ha aggiunto Galletti, riferendosi alla Operazione ‘Ave Lupo’, coordinata dalla procura di Modena, che ha portato alla scoperta di 229 esemplari di “cane da lupo cecoslovacco” incrociati con lupi nordamericani ed europei e poi commercializzati in Italia. “Rafforzeremo a tutti i livelli, anche dunque in sede europea, il nostro impegno contro il commercio delle specie ibride, stringendo le maglie che oggi consentono di aggirare la legge italiana.
“Salvaguardare il lupo in Italia – aggiunge il ministro – significa dunque anche potenziare azioni come quelle condotte dal Comando tutela forestale e ambientale, perché determinano un serio deterrente per i fenomeni criminali, in questo caso caratterizzati da una vera e propria filiera dell’illegalità”. “I pareri tecnico-scientifici dell’Ispra, decisivi per il buon esito dell’operazione, sono chiarissimi: gli effetti di azioni come quella scoperta – spiega Galletti – sono incontrollabili sotto il profilo genetico”.
“A breve – conclude Galletti – sarà anche stipulato un protocollo d’intesa per l’applicazione della Cites con tutte le amministrazioni a vario titolo interessate da questa convenzione contro il commercio illegale delle specie animali tutelate”.

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