L’Italia, tra tutte le nazioni dell’Europa vanta la biodiversità più alta, in termini di popolazioni animali, vegetali e di varietà di ambienti. Il territorio della provincia di Modena non fa eccezione: include infatti zone di pianura, di collina e di montagna che creano un ambiente estremamente vario e adatto ad ospitare numerose specie animali con caratteristiche ed esigenze molto diverse tra loro.Di questo e altro abbiamo parlato con Francesca Orsoni, giovane autrice di “Animali selvatici a Modena. Piccola guida per conoscerli e capirne la gestione”, volume edito da Artestampa  presentato  a Fanano a Palazzo Monari.«Scopo di questa guida è quello di illustrare come sono organizzate la conservazione e la gestione della fauna selvatica nel territorio modenese, fornendo le basi per poterla comprendere e condividerla al meglio – spiega Francesca, classe 1987, bolognese, una laurea in Medicina Veterinaria e un master in Gestione e conservazione dell’ambiente e della fauna – Si tratta di un testo divulgativo volto ad illustrare i vari modi per convivere al meglio con gli animali del territorio, considerando che soprattutto negli ultimi anni la fauna si è particolarmente evoluta», dall’Appennino si è spostata in territori più collinari, fino ad arrivare alla città. Parlo di corvidi, volpi e tassi ad esempio».Francesca racconta di aver impiegato nove mesi per realizzare questo libro e «la cosa più bella è che con la scienza c’è sempre da imparare. Ho così scoperto che secondo recenti studi la volpe non è così solitaria come si crede ma si organizza in coppie o in piccoli gruppi. Ho sempre amato gli animali e avuto animali domestici ma mai cani e gatti – conclude Francesca che collabora anche con il Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano in qualità di tecnico veterinario per il progetto LIFE M.I.R.Co. – Lupo – Il mio animale domestico preferito è il coniglio, ho avuto criceti, canarini, insetti stecco, gerbilli, mi manca il ratto! Ho un bel ricordo, che segna l’inizio della mia passione per la fauna selvatica, di quando avevo dieci anni e passavo come sempre le vacanze estive in Alto Adige con la mia famiglia. Durante un’escursione, vediamo le marmotte in lontananza e le sentiamo fischiare. Per gioco, affascinata da quel comportamento, mi metto ad imitarle. La marmotta sentinella mi sente, si gira e mi risponde con un fischio:io le rispondo ancora, e lei mi viene incontro arrivando a distanza davvero ravvicinata. Una volta di fronte a me, capisce che non sono una marmotta, e tranquillamente si allontana. L’emozione che provai vedendo un animale selvatico entrare così in complicità con me è indescrivibile».

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