Marianna Zampieri è vicentina, ama i gatti e ha dedicato una pagina Facebook a quelli che fotografa a Venezia. Marianna i gatti fotografati a Venezia li porta in una mostra a Vicenza alla Pasticceria Venezia che apre sabato prossimo. Dice di sè: «Sono impiegata commerciale. Ho iniziato a fare i vicentini amanti di questi meravigliosi felini. Ho iniziato a far fotografie poco dopo che Arthur, il mio amico felino, è entrato a far parte della mia vita circa 4 anni fa. Sono sempre stata una grande appassionata di gatti, ho avuto la fortuna di averne sempre avuti al mio fianco, e ho trovato nella fotografia un modo piuttosto diretto per comunicare e dimostrare quello che mi lega a questi animali».

I primi scatti sono stati quelli di incontri fortuiti con gatti di strada o di colonia e «durante i miei primi giri sono stata diverse volte a Venezia, città che ha con questi animali un rapporto davvero speciale e che affonda le sue radici nella notte dei tempi. Ho scattato le prime foto senza però di fatto avere un’idea di base. Circa 2 anni fa ho un po’ accantonato la fotografia “di strada” per dedicarmi al mio primo vero progetto fotografico strutturato denominato “Passions” seguito poi da un altro progetto chiamato “C-AT Work”; sempre protagonisti i felini ma in questo caso accompagnati dalle persone con cui hanno creato un legame di fiducia e rispetto, in casa o nei luoghi di lavoro». Poi è tornata a fotografare in strada ed è nato il progetto e la pagina Facebook “Cats in Venice”».

«Mi sono rivolta direttamente ai veneziani chiedendo loro indicazioni in merito ai gatti residenti in città, liberi di muoversi tra le calli, e loro hanno risposto con numerose segnalazioni e con un inaspettato entusiasmo nei confronti dell’idea di un progetto che raccogliesse fotografie e storie di gatti» racconta ancora «Ciò mi ha portato a decidere di strutturare il progetto in fotografie correlate da una descrizione del gatto ritratto, che ne spiegasse un pò la vita e la personalità, mi è venuto proprio dalle segnalazioni ricevute: nella maggior parte dei casi non erano solo gatti ma gatti “famosi” con un nome proprio e una particolare zona di “competenza”.
I gatti servono a Venezia e Venezia è la città che più sembra a misura di gatto dal punto di vista della sicurezza e del rispetto . Molti gatti non sono solo liberi di girare ma di conseguenza anche liberi di scegliere dove stare. Ho raccolto le varie segnalazioni, creato una mappa apposita sul mio navigatore e circa una volta alla settimana mi metto in cerca dei gatti indicati, accompagnata dalla compagna di avventure Elisa.leggi anche:c1Lascito milionario a favore del canile di Mestre. «Non abbattetelo»Colpo di scena alla vigilia della demolizione. Scaduta la proroga agli attuali gestori, ma spunta un’eredità. «Donato un terzo della proprietà di un albergo a Jesolo»Ho fotografato una cinquantina di gatti e raccolto tante storie: c’è Wendy che dopo l’arrivo di un secondo gatto si è trasferita qualche portone più in là; Poldo che ama trascorrere le giornate in libreria piuttosto che nel suo panificio; Ravi che non va d’accordo con il suo vicino di negozio Sandrone; mentre lui, molto socievole, spesso va a salutare il suo amico umano in legatoria; Biagio, vera istituzione dell’università da ormai 18 anni». Senza dimenticare Pierr e Santo Stefano che ha una sua pagina Facebook.

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