Faenza (Ravenna), 17 gennaio 2018 – Cucciolo di cane trovato morto a Faenza, i carabinieri denunciano marito e moglie. Lo avevano abbandonato, assieme ad un altro cagnolino che è poi stato portato in una struttura dell’Enpa. L’episodio risale al 18 dicembre quando una veterinaria, volontaria dell’associazione animalista della sezione manfreda, nel percorrere una strada di campagna, via Merlaschio, alle porte della città, in un fosso aveva trovato una cassetta della frutta con all’interno due cuccioli, di circa due mesi.

Uno di questi era purtroppo morto, secondo il medico per assideramento. L’altro – che i volontari hanno chiamato Calippo, come il noto ghiacciolo -, in precarie condizioni, era stato ricoverato in un ambulatorio veterinario è stato strappato alla morte. Il ritrovamento indignò moltissimo i volontari dell’Enpa che tentare di risalire all’autore del gesto avevano pubblicato la foto dei due cuccioli sulla pagina Facebook del Rifugio del cane, la struttura gestita dall’associazione animalista. Dopo qualche giorno la presidente manfreda dell’Enpa, Teresa Ravaioli, ricevette una segnalazione. Qualcuno aveva visto, proprio qualche ora prima del ritrovamento dei due cuccioli, un’automobile sul ciglio della strada.

Dal mezzo una persona aveva gettato qualcosa nel canale di scolo che costeggia la strada. Inizialmente il testimone pensò di qualcuno che aveva gettato dell’immondizia ma dopo l’effetto mediatico e virale dell’appello dell’Enpa ricollegò i fatti. La presidentessa dell’Enpa si recò così alla caserma dei carabinieri di Faenza dove sporse denuncia. A seguire il caso direttamente il comandante, il capitano Cristiano Marella, su input della Procura, nello specifico del Pm, Cristina d’Aniello. Le indagini hanno portato i militari dell’Arma ad acquisire le immagini delle telecamere della videosorveglianza.

Dal modello dell’auto si risalì ad una targa in uso a marito e moglie di Cotignola, lui 59enne e lei 38enne. Cominciarono i sopralluoghi durante i quali i carabinieri notarono che nel minuscolo giardino della coppia c’erano diverse cucce, ma di animali nemmeno l’ombra. Dalle indagini, anche dopo aver ascoltato i vicini, è emerso che in quella proprietà dall’estate prima erano state viste numerose cucciolate tenute in scarse condizioni igieniche; anzi proprio in estate erano intervenuti le guardie zoofile di Lugo e la stessa Enpa di Faenza per verificare lo stato di cura di quei cani.

Sempre dalle testimonianze è emerso che nei mesi successivi il numero dei cani si era progressivamente ridotto fino a non rimanerne neppure uno. Il 59enne, interpellato, aveva raccontato che aveva dato in affidamento diversi cani. La svolta delle indagini è avvenuta quando i carabinieri, dopo aver raccolto una serie di indizi sulla coppia di Cotignola, ha raccolto la testimonianza di una persona che ha raccontato di aver visto nel loro giardino, i primi di dicembre, due cuccioli di pochi mesi e dal pelo chiaro che, dopo le verifiche, sono risultati essere quelli poi abbandonati in via Merlaschio.

La dettagliata informativa, della vicenda che è stata preso a cuore dal Procuratore capo, Alessandro Mancini e dal Pm, Cristina D’Aniello, che hanno coordinato le indagini, è stata depositata alla Procura della Repubblica di Ravenna. Nel giro di poche ore è stato emesso un decreto di perquisizione in casa e nel giardino della coppia di Cotignola nel corso della quale i militari hanno trovato fonti di prova a loro carico; inoltre, nel giardino dell’abitazione, i carabinieri hanno trovato una fossa comune dove nel tempo erano stati seppelliti molti cani, pertanto quell’area  è stata sottoposta a sequestro per ulteriori accertamenti.

I due coniugi sono stati denunciati per maltrattamenti e uccisione di animali. Riguardo i reati in tema di maltrattamenti e abbandono di animali, il comandante della compagnia di Faenza, il capitano Cristiano Marella, rivolge un appello: “Si tratta di reati perseguibili d’ufficio per questo invitiamo a segnalare al 112  situazioni sospette, questo  per consentire  l’avvio delle indagini, risalire ai responsabili e consentire alla magistratura di procedere nei loro confronti. In merito all’episodio specifico posso dire di essere molto soddisfatti dell’esito dell’indagine”. 

“La fotografia del cagnolino ritrovato purtroppo senza vita  ci aveva particolarmente colpiti – prosegue il capitano -. Grazie all’intervento dei volontari dell’Enpa il secondo cucciolo non ha seguito le sorti dell’altro.  Per questo motivo tramite il 112 oppure direttamente  nelle nostre caserme siamo sempre disponibili ad accogliere denunce o segnalazioni sul tema degl maltrattamento nei confronti degli animali. L’Arma dei carabinieri è costantemente impegnata nella lotta ai crimini contro l’ambiente e nella salvaguardia dei diritti di chi è più debole e indifeso, animali compresi, che purtroppo spesso sono esposti al rischio di maltrattamenti e a diverse forme di illegalità”.

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