“Live Wild and Let the Wild Live. Don’t Wear Exotic Skins”: È il messaggio della nuova campagna della PETA che ha come protagonista l’attrice Elisabetta Canalis. Per la seconda volta testimonial dell’associazione, per la quale nel 2011 aveva posato nuda in occasione della storica “Meglio nuda che in pelliccia”, l’attrice lancia ora un altro messaggio: “Vivi selvaggiamente ma lascia vivere la natura selvaggia”, un invito all’industria della moda a non produrre e a non incentivare l’impiego di pelli di rettili in vestiti e accessori.

Sullo sfondo verde brillante di una foresta tropicale e accompagnata da un simpatico e coloratissimo serpente, l’attrice indossa un bikini color carne, per puntare dritto al concetto: una pelle umana utilizzata come indumento, per risvegliare la sensibilità del pubblico sulla sofferenza provata da questi animali. L’invito dell’attrice d’altronde è chiaro: “Non ci sono scuse per continuare a indossare questo tipo di indumenti… Invece di pelli esotiche e di rettile, scegliete pelli vegane. È più economico, ed è meglio per l’ambiente e per voi”.

Niente pelliccia! La Canalis dà l’esempio Come ha evidenziato la Canalis nel suo post su Instagram, riprendendo l’intervista rilasciata al sito ufficiale della PETA: “Milioni di serpenti, lucertole, alligatori, coccodrilli e altri rettili vengono uccisi a causa della loro pelle dall’industria della moda. Molti di questi animali sono ancora vivi quando viene strappata loro la pelle per produrre scarpe, portafogli, cinte e altri accessori. Vengono gettati via e lottano e si contorcono per il dolore per ore, perfino per giorni, fino a quando muoiono. Altri vengono pugnalati o picchiati a morte”.

Ma il messaggio non è diretto solo al grande pubblico e all’industria, visto che la nostra connazionale invita tutti gli appassionati di moda a condividere e rilanciare il suo messaggio: “Followers ,bloggers, influencers, celebrity, stilisti, giornalisti, avete una potenza enorme nella comunicazione e siete la sola speranza per questi animali che ancora, nel 2018 vengono uccisi per pura vanità”.

Nel febbraio dello scorso anno l’attrice aveva ripreso il tema della lotte alle pellicce, invitando il nuovo direttore di Vogue Emanuele Farneti a mettere al bando le pellicce dal magazine che dirige al posto di Franca Sozzani, scomparsa nel dicembre 2016. “Ogni giacca in pelliccia o taglio di pelliccia sono stati presi da un essere vivente terrorizzato che è stato catturato in natura o che ha vissuto una vita di miserie rinchiuso in una spoglia gabbia di metallo prima di essere affogato, folgorato, avvelenato o spellato vivo – recitava la nota della PETA, riportando le parole della Canalis. – Io, così come tanti dei vostri lettori, desidero vedere Vogue muovere un passo verso un futuro compassionevole per la moda, impegnandosi a non promuovere la pelliccia sulle sue pagine”.

“Era il 2011 quando Peta mi chiese di fare questa campagna, una dei momenti della mia carriera che mi rendono più orgogliosa e felice”, ribadisce Elisabetta Canalis ricordando su Instagram la campagna pubblicitaria contro le pellicce: “Per favore, non comprate pellicce. Ci sono mille modi per sostituirle più economici e non di certo crudeli. Grazie”. Un impegno importante e ricorrente, insomma, quello della Canalis, che nel 2011 scese in Piazza Duomo a Milano accompagnata da una stampa della campagna che la mostrava totalmente senza veli… “il motivo più valido – a suo dire – per il quale mi sono spogliata in tutta la mia vita”.

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