Il cambiamento climatico, la deforestazione e altre continue minacce mettono sempre più spesso a repentaglio una grande quantità di animali selvatici. Per questo motivo un team internazionale di scienziati ha realizzato un accurato atlante della vita che localizza migliaia di specie  e mostra le aree in cui vivono e quelle dove un rischio alto di estinzione richiederebbe una migliore protezione.

La necessità di un atlante della vita per gli animali in via di estinzione

I numeri sono spietati e implacabili. Soprattutto i numeri parlano chiaro e le notizie per la fauna selvatica sono tutt’altro che buone. Secondo un bilancio dell’International Union for Conservation of Nature (IUCN)  nel 2009 erano 17.291 le specie a rischio estinzione, vale a dire il 36 per cento di tutte le specie valutate.


La sesta estinzione di massa

L’attuale stato in cui versa la biodivesità è talmente critico da far sbizzarrire fantasiosi ricercatori di titoli a effetto. Ed ecco così che si parla subito di sesta estinzione di massa del pianeta“. Tuttavia, non tutto il male viene per nuocere e così un gruppo di volenterosi scienziati con un grande sforzo e tanta ambizione ha mappato tutte le specie vertebrate conosciute. Il prodotto terminato ha preso il nome di “atlante della vita” e, usandolo con attenzione sarà possibile studiare e capire i prossimi cambiamenti e i luoghi dove potrebbe essre necessario a breve un intervento protettivo dell’uomo.

L’atlante della vita contro il cambiamenti climatico

L’atlante della vita può aiutare a evitare l’estinzione a causa del cambiamento climatico, che rappresenta una delle minacce più inesorabili per la natura e la biodiversità. Gli animali, le piante e anche le forniture alimentari globali sono minacciate da questo progressivo mutamento globale! Tuttavia, il cambiamento climatico non è l’unico agente che altera l’ambiente intorno alla fauna selvatica e minacciandone l’esistenza. Sarebbe anche il caso di discutere della deforestazione e della distruzione degli habitat.

atlante della vita
Atlante della vita, istruzioni per l’uso

Sono trentanove gli scienziati che si sono riuniti per lavorarci. A oggi l’atlante della vita contiene quasi 10 mila specie di serpenti, lucertole e tartarughe. La funzione dell’atlante è ben spiegata in un comunicato stampa in cui viene spiegato il lavoro del team: “per meglio proteggere la fauna selvatica, era importante sapere dove vivono le specie, in modo da poter intraprendere le azioni necessarie!” La mappa ha rivelato diverse aree che necessitano di attenzione, dove la biodiversità del rettile è particolarmente fragile come la penisola araba l’Africa meridionale, le steppe asiatiche e deserti australiani centrali. I 10.000 rettili aggiunti all’atlante della vita portano la specie in esso contenute a 31.000, di cui circa 5.000 mammiferi, 10.000 uccelli e 6.000 rane e salamandre.

atlante della vita

Dare un valore di rischio a ogni specie

Prima che la mappa possa essere utilizzata dalle aziende e dalle organizzazioni di conservazione, deve passare attraverso lo IUCN. L’organizzazione sta attualmente classificando le specie identificate, attribuendo un rating che va da “seriamente in pericolo” a bassa preoccupazione”. Una volta che questo sarà fatto, l’atlante della vita diventerà disponibile per un uso pubblico.
“La mappatura delle distribuzioni di tutti i rettili è stata considerata troppo difficile da affrontare”, spiega il professor Shai Meiri dell’università di Tel Aviv. “Ma grazie a un team di esperti sulle lucertole e serpenti di alcune delle regioni più sconosciute del mondo siamo riusciti a raggiungere questo obiettivo, e speriamo che contribuiscano alla conservazione di questi vertebrati spesso sfuggenti che soffrono di persecuzioni e pregiudizi”.

Si è trattato di un lavoro pazzesco che con il suo successo ha garantito l’aumento di quasi un terzo dell’atlante della vita. Trasformandolo così in uno strumento ancora più importante e necessario per la conservazione delle specie e la tutela del nostro Pianeta.

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