Secondo la giurisprudenza, chi utilizza il collare elettrico per addestrare il proprio cane commette reato.

Tante persone considerano i propri animali da compagnia dei membri della famiglia a tutti gli effetti, tanto da soffrirne, alla loro morte, come se a venir meno fosse stato un proprio caro. Inutile, poi, dilungarsi sui profondi sentimenti che ognuno prova per gli affettuosissimi cani, amici per eccellenza dell’uomo.

Perché possano convivere nel migliore dei modi con noi, è necessario che i cani vengano addestrati. L’addestramento, però, non giustifica mai l’utilizzo della violenza o della forza a discapito del povero animale. Uno degli strumenti utilizzati per insegnare al cane i comandi da apprendere è il collare elettrico. Ma è legale il suo utilizzo? Vediamo cosa dice la legge.

Collare elettrico per cani: cos’è?

Il collare elettrico per cani è uno speciale collare che invia scosse di varia intensità e durata al cane tramite sonde in metallo che premono sulla cute. La scossa viene attivata, in genere, direttamente dal padrone, il quale controlla il collare per mezzo di un comando a distanza. Mediante il collare elettrico il cane dovrebbe apprendere cosa fare e cosa non fare, poiché ad ogni comportamento sbagliato gli viene inflitta una piccola scossa. Il cane, pertanto, abbinerà l’errore al dolore e non ripeterà più la condotta scorretta.

Collare elettrico per cani: è legale?

Sebbene non vi sia una specifica legge che proibisca il collare elettrico, il suo utilizzo è sanzionabile penalmente. È questo l’orientamento praticamente unanime della Corte di Cassazione, secondo cui il collare che sprigiona scosse o altri impulsi elettrici è illegale [1].

In particolare, la Suprema Corte ritiene che l’uso del collare elettrico che sprigiona scosse integra il reato di abbandono di animali [2], reato all’interno del quale è sanzionata anche la condotta di chi detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura e produttive di gravi sofferenze. Trattasi di contravvenzione punibile con l’arresto fino a un anno o con la ammenda da mille a diecimila euro.

Non si configura, perciò, il più grave reato di maltrattamento di animali [3], che punisce con la reclusione da tre a diciotto mesi o con la multa da cinquemila a trentamila euro chi, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche.

La Corte di Cassazione, quindi, ritiene che l’addestramento basato sul dolore costituisca reato, ma non quello di maltrattamento di animali, in quanto l’utilizzo di mezzi inappropriati come il collare elettrico non rappresentano una vera e propria sevizia né sono idonei a cagionare una reale lesione [4].

Il collare elettrico è sempre illegale?

No, non lo è. Infatti, la Corte di Cassazione condanna l’utilizzo del collare elettrico che sprigiona piccole scosse idonee a cagionare dolore al cane, non quello che, invece, si affida a diversi metodi educativi. La maggior parte dei collari elettrici attualmente in commercio, infatti, è strutturato in modo tale da avvertire il cane attraverso segnali acustici, senza emettere scariche che possano arrecargli patimento. Questo tipo di collare elettrico è senz’altro legale, poiché la salute del cane è fatta salva. Allo stesso modo, deve ritenersi lecito il collare elettrico per cani che si avvale di segnali luminosi.

note

[1] Cass., sent. n.  38034/13 del 17.09.2013.

[2] Art. 727 cod. pen.

[3] Art. 544-ter cod. pen.

[4] Cass., sent. n. 21932/2016.

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