È un persiano nero di nome Giufrans Washington il gatto più bello della fiera felina: è arrivato da Firenze insieme ai padroni, Pina e Francesco Spadafora, aggiudicandosi il premio “best of best”. Tra i cuccioli si conferma Anita, micio siberiano di Roberto e Antonella Marconi. Tra i gatti di casa ha sbaragliato la concorrenza Oliver, trovatello adottato da una famiglia di allevatori: la “mamma” è mancata per una brutta malattia e lui ha trovato casa con Gabriella e Sandro Ferri, di Pisa. Pur non avendo pedigree, con i suoi occhioni gialli e il pelo bianco e grigio, ha incassato i complimenti della giuria e un caloroso applauso.A partecipare alla competizione più di 5.000 visitatori e oltre mille splendidi gatti delle razze più diverse. Particolarmente curioso il Ragdoll: il nome traduce l’espressione che in inglese definisce le bambole di pezza. Si chiama così, si dice, perché quando viene preso in braccio si “affloscia”, come un peluche. Il primo esemplare, californiano, è nato nel 1964 da una gattina persiana rimasta ferita in un incidente stradale; qualcuno sostiene che da questo derivi la sua insensibilità al dolore e la paura di affrontare combattimento e pericoli. Ce ne sono pochissimi al mondo: portarsene a casa un costa dagli 800 euro circa (se è da compagnia) ai quasi 2mila per quelli da esposizione, quindi con genitori di rango. Può sembrare molto, ma non è né più né meno di quanto costa, mediamente, un gatto “da concorso”. E se (garantiscono anche gli allevatori) un trovatello non ha nulla da invidiare ai principini da esposizione, è anche vero che un esemplare di razza può garantire qualche particolarità piuttosto rara: è il caso del norvegese delle foreste, adatto anche agli allergici. Già, perché a far starnutire gli intolleranti non è il pelo del micio, ma un particolare enzima contenuto nella saliva, che poi viene sparso sul pelo durante la quotidiana toletta. Il siberiano ne ha pochissimo, e per questo viene detto anche “gatto anallergico”. In più è uno splendido micione dal pelo foltissimo e le orecchie alte, con ilcaratteristico “ciuffetto”. Sponsor dell’Esposizione internazionale felina è stata la ditta Prolife, che produce una vastissima gamma di alimenti per animali domestici. A tutti i gattofili è stato regalato qualche campioncino e un tenero “gatto calendario” da scrivania.Silvia Quaranta

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