Costretta a dover scegliere: il suo cane o un tetto sopra la testa. E’ questo l’incredibile bivio in cui si trova Jane Stock, una donna semiparalizzata di 60 anni di York, nel Regno Unito, da quando sono cambiate le regole sulla presenza di animali domestici nel condominio in cui risiede. 

Jane soffre di pancreatite e negli ultimi due anni ha subito sette operazioni chirurgiche. Non ha mai firmato un contratto che vietava la presenza di cani nella proprietà ma tutto è cambiato con l’ultima riunione di condominio, a cui lei non ha partecipato proprio perché si trovava ricoverata in terapia intensiva. 

YORK PRESS / SWNS.COM

Tornata a casa dopo una assenza di 13 settimane, le è stato dato l’ultimatum: 28 giorni di tempo per sbarazzarsi del suo Staffordshire Bull Terrier per poter rimanere in casa. Una soluzione inaccettabile per la signora: «Lui è tutto per me, non è solo un animale domestico». 

«Vogliono che lasci il mio cane anche se hanno ricevuto la lettera del mio medico che spiega loro quanto sia importante la sua presenza per la mia salute. E’ lui a darmi indietro la vita che mi porta via la malattia». La signora ha quindi fatto appello al Comune e a tutti gli enti competenti e ha ottenuto il sostegno del City of York Council, ma ancora non le è stato dato il via libera per rimanere in casa con il cane. 

«Il cane beneficia la sua salute mentale, migliora la sua motivazione a uscire e il suo umore, oltre a darle la compagnia di cui ha bisogno», ha scritto il suo medico. Ora si spera che il cucciolo venga ufficialmente riconosciuto come cane d’assistenza, ovviando così il nuovo regolamento. 

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