«Facevo il pasticcere per umani – racconta – e mia moglie aveva un negozio per animali. Siamo uniti dalla passione per i pet e abbiamo un cane pure noi. Da lì mi è venuta l’idea di attribuire valore nutritivo a quello che diamo da mangiare al nostro cane. Due anni fa avevamo aperto all’interno del negozio un piccolo laboratorio. Poi abbiamo venduto il negozio e, da settembre, nel nuovo laboratorio, facciamo solo produzione».

I “pasticcini” o le torte, naturalmente, non sono dolci, ma snack salati a base di pollo, carne, pesce, formaggio, carni.

Un’idea nata un po’ per «scherzo, nel senso che, avendo il negozio per animali e visto che faccio il pasticcere, mi sono chiesto perché non provare a realizzare snack per il mio cane. All’inizio li ho fatti con le scatolette che si trovano in tutti i negozi di animali; poi, con un po’ di esperienza, ho cominciato a impastare il tutto con farina, uova, un po’ di olio ed è uscito fuori il primo biscotto. Li abbiamo fatti provare in maniera gratuita, per scherzo, alle persone: mai avremmo pensato di farne un’attività, ma la gente ha iniziato a cercarceli. Chiaramente, non li potevamo vendere. Da lì è nata però la collaborazione con il tecnologo che ci segue, il dott. Marco Battaglia. Abbiamo quindi ottenuto l’autorizzazione sanitaria rilasciata dall’Asl di Ragusa che permette la realizzazione di prodotti alimentari per animali in laboratorio. Abbiamo un manuale di Hccp, esattamente come se si trattasse di un laboratorio di pasticceria per le persone. Usiamo solo materie prime dell’alimentazione umana: il grana padano dop, l’olio extravergine d’oliva, farina integrale, prodotti di alta qualità; il pollo, il manzo, le carni le prendiamo direttamente dal macellaio».

Alla linea per cani e gatti (che prevede una decina di gusti e anche prodotti senza glutine e ipoallergenici) se ne affianca una di snack complementari per cavalli «fatti a base di farina di carruba, sempre dell’alimentazione per umani, e carote: tutte cose, insomma, appetibili per cavalli».Per evitare problemi di sovrappeso dei pet, «in ogni biscotto ci sono le indicazioni per l’uso, i valori nutrizionali: è specificato quindi quanti biscotti somministrare a seconda che si tratti di un cane o di un gatto».

Un’attività che, secondo Andrea Guastella, offre prospettive molto interessanti e che negli Stati Uniti è diffusa già da molto tempo: «Come nel mondo umano dove lavoro da quasi 15 anni – spiega -, ormai si cercano prodotti salutistici anche per i nostri pet. I cani e i gatti fanno infatti parte della famiglia». Un’opportunità professionale, quindi, anche per i giovani: «Sì, assolutamente: mai avremmo pensato di poterci fare un business e chiaramente per ora non lo stiamo ancora facendo, perché sono più le spese che i guadagni. Per adesso abbiamo però la soddisfazione di avere fatto una cosa unica e molto apprezzata».

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