Giovedì, 14 Aprile 2016 06:58

professioniSarà un tavolo tecnico con i Ministeri Lavoro-Istruzione, le Regioni e l’ISFOL a dare seguito in Italia al Piano nazionale delle professioni, come da Direttiva qualifiche (2013/55/UE).

L’avvio dei lavori è stato notificato il 5 aprile scorso dal Dipartimento politiche europee alla Commissione europea. Riferisce Confprofesssioni che l’articolo 59 della nuova Direttiva qualifiche (2013/55/UE, infatti, dispone chei gli Stati membri sono tenuti a comunicare alla Commissione un elenco delle professioni regolamentate, specificando le attività contemplate da ciascuna di esse, e a valutare se i requisiti all’accesso rispettano i principi di non discriminazione, interesse generale e proporzionalità. Obiettivo ultimo, un quadro normativo più moderno, flessibile e trasparente, che faciliti la mobilità dei professionisti nel mercato interno e la prestazione transfrontaliera di servizi.

Primo passo dell’esercizio di valutazione delle regolamentazioni nazionali, l’identificazione delle professioni regolamentate, alla base della mappa delle professioni regolamentate per Paese della Commissione, del maggio 2014. Quindi, sulla base dei primi risultati, è seguito uno screening e un’analisi approfondita delle professioni, suddivise in due gruppi, il cui esito è presentato in piani di riforma nazionali. Per il primo gruppo (servizi alle imprese, edilizia, industria manifatturiera attività immobiliari, trasporti, commercio all’ingrosso e al dettaglio) il piano di riforma nazionale era stato pubblicato nel luglio 2015, mentre è di marzo il piano definitivo che include anche il secondo gruppo di professioni (istruzione, tempo libero, sanità e servizi sociali, servizi di rete, pubblica amministrazione, turismo, altri servizi).

Se all’inizio dell’esame si registravano 143 professioni regolamentate in Italia, nel primo piano di riforma si sale a 169 e nell’ultimo documento a 174. (fonte)

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