Nella mattinata di mercoledì 25 gennaio, di fronte al giudice Laura Contini, si procedeva per fatti accertati nel marzo del 2016 quando, a Lusia, venne secondo le contestazioni fatta luce sulla maniera in cui vivevano 19 cani, 14 adulti e 5 cuccioli. Ma è stata disposta la riunione a un caso precedente, che si sarebbe verificato alcuni anni prima, quando erano stati sequestrati ancora più cuccioli
Lusia (RO) – A giudizio si trovano due persone, un uomo sui 55 anni e una donna sui 40 anni, domiciliati a Lusia. Sono chiamati a processo per le condizioni nelle quali, secondo le contestazioni, avrebbero fatto vivere vari cani. L’episodio per il quale si era in aula, nella mattinata di mercoledì 25 gennaio, di fronte al giudice Laura Contini, sarebbe stato accertato a marzo del 2016, a Lusia.
Qui sarebbero stati trovati 19 cani, 14 adulti e 5 cuccioli, che venivano fatti vivere in condizioni secondo le contestazioni estreme: tutti ammassati in una stanza, al buio, col cibo che veniva lanciato a terra, tra gli escrementi, senza alcuna tutela dalla competizione per il cibo e per gli accoppiamenti.
Nel corso dell’udienza è stata anche disposta la riunione a un procedimento precedente, relativo a un numero ancora maggiore di cani che avrebbe subito vicissitudini simili. Si è costituita, come parte civile, la Lega nazionale per la difesa del cane e sono stati ammessi, come testimoni, numerosi lavoratori del canile sanitario di Rovigo.
Da parte delle difese, affidate agli avvocati Lorenza Munari e Franca Sacchetto, fiducia di dimostrare l’estraneità dei propri assistiti ai fatti.