Un cane gettato nella Dora e annegato con una corda al collo, una gattina di due giorni lasciata accanto a un passaggio a livello a Candiolo, otto cuccioli lanciati come rifiuti oltre la recinzione del canile municipale di via Germagnano. Sono solo gli ultimi abbandoni di animali registrati a Torino e nei comuni della cintura, culminati ieri mattina con il ritrovamento di un pitone lungo più di un metro e mezzo in una scatola a due passi dal centro di Venaria. I carabinieri sono riusciti a consegnare il serpente, in buone condizioni, alla Facoltà di Veterinaria di Grugliasco, ma l’escalation di casi degli ultimi giorni è preoccupante. L’introduzione del microchip e una costante opera di sensibilizzazione negli ultimi anni ha portato a una diminuzione del randagismo, ma i numeri di animali domestici «sacrificati sull’altare delle ferie» sono ancora troppo alti.

E da sempre, quando si avvicinano le vacanze estive, aumentano i macabri ritrovamenti, come quello di giovedì sera in lungo Dora Firenze: un piccolo Jack Russel senza microchip legato a una corda e gettato senza pietà nel fiume. I dati in possesso del canile municipale di Chieri certificano l’impennata di abbandoni in provincia dall’inizio di giugno con 40 nuovi ingressi rispetto ai 120 registrati nei primi 5 mesi dell’anno. «Non si tratta solo di abbandoni — precisa Alessia Pirruccio, presidente dell’Enpa Chieri —. Molto spesso gli animali scappano e d’estate, quando vengono affidati a estranei, questo fenomeno si intensifica». Inoltre nei comuni della cintura la percentuale dei cani non registrati è ancora molto alta: «Il 40% dei nostri “ospiti” è priva di microchip e questo rende più complicata la restituzione. Dei 40 cani arrivati dall’inizio dell’estate 17 sono rimasti da noi e solo in 5 sono stati adottati».

La situazione cambia a Torino, dove il 70% dei cani registrati nel canile di via Germagnano vengono restituiti nel giro di pochi giorni. Gli altri sono «casi sociali» e provengono soprattutto da campi nomadi, famiglie in difficoltà o cittadini stranieri rientrati nel loro Paese d’origine. Da giugno a oggi sono 86 i randagi accuditi nella struttura municipale: «Al giorno d’oggi sono moltissime le soluzioni per portare il cane in vacanza con tutta la famiglia e in alternativa esistono dog-sitter e pensioni attrezzate — riflette Tiziana Berno, dell’Enpa Torino —. L’abbandono di un animale non ha alcuna giustificazione». Il fenomeno potrebbe essere arginato anche con adeguate campagne di sterilizzazione, come suggerisce Vito Silla, l’«accalappiapadroni» torinese che negli ultimi anni ha sistemato in tutta Italia 300 cani senza una famiglia: «Una cucciolata è sempre difficile da gestire e l’estate è il periodo storicamente più critico. Sarebbe opportuno che chi ha intenzione di prendere con sé un animale analizzasse a fondo le sue possibilità prima di compiere questa scelta».

Lo stesso problema riguarda i 208 gatti accolti dall’inizio dell’anno in via Germagnano, un dato in aumento rispetto al passato: «Troppo spesso si pensa che i felini siano in grado di cavarsela in ogni situazione, ma non è così — commenta Barbara Depaoli, numero uno dell’associazione Code in Coda —. Un gatto domestico non sa procurarsi il cibo fuori dalla sua casa e va in difficoltà anche se lasciato in un colonia felina».

21 luglio 2018 | 13:30

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