Lunedì, 07 Settembre 2015 10:16

GIULIANO POLETTI 08 resizeCon gli ultimi decreti approvati dal Consiglio dei ministri si completa l’attuazione della legge n. 183 del 2014 (Jobs Act).

Nasce la centrale unica delle ispezioni sul lavoro–  Con il il decreto legislativo “Disposizioni per la razionalizzazione e la semplificazione dell’attività ispettiva in materia di lavoro e legislazione sociale”, il Consiglio dei Ministri ha definitivamente approvato l’istituzione dell’Ispettorato nazionale del lavoro.

La principale funzione dell’Ispettorato nazionale, risiede nel coordinamento della vigilanza in materia di lavoro, contribuzione e assicurazione obbligatoria. A tal fine, l’Ispettorato definisce tutta la programmazione ispettiva e le specifiche modalità di accertamento e detta le linee di condotta e le direttive di carattere operativo per tutto il personale ispettivo, compreso quello in forza presso INPS e INAIL.

Il decreto stabilisce infatti l’obbligo per tutti gli organi di  vigilanza che svolgono accertamenti in materia di lavoro e legislazione sociale di raccordarsi con l’Ispettorato. In particolare, INPS, INAIL e Agenzia delle Entrate dovranno aprire all’Ispettorato i propri  archivi informatici, mettendo a disposizione dati e informazioni, sia in forma analitica che aggregata.
Per rafforzare l’azione di coordinamento con altri organi preposti alla vigilanza è prevista anche la stipula di appositi protocolli con i servizi ispettivi delle aziende sanitarie locali e delle agenzie regionali per la protezione ambientale per assicurare l’uniformità di comportamento evitando la sovrapposizione degli interventi;

In ragione di un progressivo accentramento di tutte le funzioni ispettive presso l’Ispettorato nazionale del Lavoro, il personale ispettivo di INPS e INAIL è inserito in un ruolo ad esaurimento  e non potrà essere sostituito dagli Istituti. Pertanto, il reclutamento del personale ispettivo, dall’entrata in vigore dei decreti attuativi, sarà riservato esclusivamente all’Ispettorato del Lavoro.

Il datore di lavoro può assumere compiti di primo soccorso e antincendio- Un altro decreto attuativo del Jobs Act contiene semplificazioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro e di assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.

Viene ad esempio consentito lo svolgimento diretto da parte del datore di lavoro dei compiti di primo soccorso, nonché di prevenzione degli incendi e di evacuazione, anche nelle imprese o unità produttive che superano i cinque lavoratori. Il decreto prevede anche che l’Inail metta a disposizione del datore di lavoro, anche in collaborazione con le Asl,  strumenti tecnici e specialistici per la riduzione dei livelli di rischio. Fra le semplificazioni burocratiche viene abolito l’obbligo di tenuta del registro infortuni, anticipando la soppressione dell’obbligo, connessa, nelle intenzioni del legislatore, alla emanazione del decreto interministeriale istitutivo del Sistema informativo nazionale per la prevenzione nei luoghi di lavoro (SINP).

Rapporti di lavoro- Il riordino delle tipologie contrattuali previsto dal Jobs Act è già stato attuato nel febbraio scorso. La Legge n. 183 del 2014 (Jobs Act) non ha intaccato le norme-Fornero riguardanti i liberi professionisti iscritti a un Ordine e non l’hanno fatto nemmeno i decreti attuativi del Jobs Act, in particolare quello (Decreto Legislativo 15 giugno 2015, n. 81 – Disciplina organica dei contratti di lavoro e revisione della normativa in tema di mansioni in vigore dal 26 giugno 2015) che riordina le tipologie contrattuali. E’ il famoso decreto sul contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti.

Una conquista rivendicata da Confprofessioni che il Governo Renzi non ha messo in discussione. Il decreto legislativo 81/2015 interviene sui criteri di presunta subordinazione utilizzati per smascherare false partite IVA e rapporti di lavoro subordinato non dichiarati. Ma non modifica la norma Fornero nè fa rientrare i professionisti dal suo campo di applicazione.

Il Jobs Act per i liberi professionisti
Il Jobs Act semplifichi la vita agli studi professionali

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