Per molto tempo si è creduto che il cane non fosse in grado di percepire i colori, ma oggi siamo in grado di affermare il contrario

Alzi la mano chi è convinto che il nostro fedele amico a quattro zampe veda in bianco e nero!

Effettivamente si tratta di una credenza popolare, infatti i cani – così come la maggior parte degli animali domestici, e non solo – non hanno una visione del mondo paragonabile a quella dei primi televisori degli anni ’30, ma semplicemente vedono in maniera diversa dalla nostra.

Che ci si riferisca a cani, gatti o esseri umani, la vista è permessa da due particolari tipi di cellule (fotorecettori) che si trovano sulla retina e che sono in grado di convertire la luce in impulsi elettrici. Questi arrivano al cervello attraverso il nervo ottico e ci permettono di vedere.

Esistono due tipi di fotorecettori:

·      coni, deputati alla visione dei colori e dei dettagli;

·      bastoncelli, più sensibili al movimento e impiegati per la visione notturna.

Nell’occhio umano esistono tre diversi tipi di coni, sensibili alla luce rossa, verde e blu che, se vengono attivati simultaneamente, ci fanno percepire la luce come bianca. Nei nostri occhi sono presenti 6.000.000 di coni e 120.000.000 di bastoncelli, ma la visione è influenzata da molti fattori. In generale, più luce è presente nell’ambiente e più siamo in grado di vedere lontano, percepiamo meglio i contrasti (un faro o un incendio si vedono molto meglio al buio che non di giorno) e distinguiamo meglio oggetti lontani se hanno un colore compreso tra il giallo e il verde (cioè quei colori che si trovano nella parte centrale dello spettro visibile).

I cani hanno occhi più sensibili alla luce: tra i fotorecettori e la coroide si trova uno strato riflettente chiamato tapetum lucidum che rimanda la luce alle cellule fotosensibili e, in particolare, ai bastoncelli specializzati nella visione notturna. Questa particolare struttura è visibile in molti animali (cani, gatti, volpi, tassi, caprioli, cinghiali, ecc.) quando, ad esempio, puntiamo i fari delle nostre automobili sui loro occhi, o quando gli facciamo una fotografia con il flash.

Il campo visivo è la parte del mondo esterno visibile quando si fissa un punto. Nel cane è decisamente più ampio di quello dell’uomo: 250-270° nelle razze con gli occhi posti in posizione più laterale – come ad esempio nel pastore tedesco – contro i 180-200° dell’uomo. Un cane che possiede un campo visivo più simile a quello umano è il levriero afgano, mentre il boxer si pone in posizione intermedia.

La visione binoculare è il risultato della sovrapposizione di ciò che vedono i due occhi. Nell’uomo è presente una sovrapposizione di circa 120°, mentre nel cane di 90-100°. Questo significa che il cane possiede una minore capacità di vedere i dettagli, ma è più sensibile al movimento.

Ma adesso diamo la risposta al nostro quesito iniziale: come vedono realmente i cani?

Studi cominciati nei primi anni del 1900 in California dimostrano che i cani vedono a colori, ma con qualche differenza rispetto all’occhio umano: non sono in grado di discriminare il blu-verde dalla luce bianca, distinguono chiaramente le sfumature del violetto dall’indaco e dal blu, ma non percepiscono la differenza tra rosso, arancione e giallo (pur distinguendoli dal bianco). Possiamo affermare che la vista dei cani è molto simile a quella dei daltonici.

Per tutte queste ragioni ricordatevi che, se vi recate in un prato a giocare con il vostro cane, è molto meglio utilizzare una pallina o un gioco blu o viola rispetto a uno arancione!

Per qualsiasi curiosità, informazione e suggerimento non esitate a contattare la redazione.

Un bau a tutti e a mercoledì prossimo!

Daniel Sebastiana Ossino

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