D’estate, oltre a fare attenzione ai colpi di calore, alle pulci e alle zecche, è importante proteggere Fido dalla leishmaniosi. Si tratta di una malattia causata da un protozoo che un tempo era presente soltanto in alcune aree geografiche del Paese, in particolare in quelle calde, mentre oggi si può trovare un po’ ovunque. Soprattutto in Liguria e nel Sud Italia. «Il protozoo colpisce prevalentemente il cane, ma può anche pungere l’uomo. Ed è per questo motivo che non bisogna mai sottovalutare la prevenzione», dice Thomas Bottello, presidente dell’ordine dei veterinari di Torino e Provincia.  

Tutto ha origine da un piccolo insetto, il flebotomo, che viene chiamato pappatacio, e che vive nei mesi caldi, per poi morire d’inverno. L’insetto può pungere e infettare il cane che si ammala di leishmaniosi. Ma il cane diventa a sua volta un pericoloso veicolo per gli animali e gli umani. Perché il quattro zampe, ospitando nel proprio corpo i parassiti, quando viene punto da altri flebotomi facilita in questo modo la trasmissione della malattia. E se la leishmaniosi per l’uomo si può fortunatamente tenere sotto controllo con un antibiotico, per Fido servono delle adeguate terapie da valutare con il veterinario in base allo stadio della malattia. 

I sintomi che possono manifestare i cani sono diversi: dermatiti, perdite di sangue, dolori articolari, e danni renali o al fegato. È quindi opportuno difendere il nostro amico a quattro zampe. Come? Si possono utilizzare prodotti repellenti che tendono a impedire la puntura del pappatacio, sotto forma di spray o collari, ma esistono anche farmaci preventivi utilizzabili per via orale, specie se quest’estate andrete in vacanza in una zona particolarmente «a rischio». In alternativa, c’è il vaccino.  

«Ma siccome nessuno dei sistemi difensivi può essere considerato sicuro al cento per cento – dice Cesare Pierbattisti, medico veterinario – è indispensabile valutare con il veterinario curante come agire a seconda della situazione di rischio in cui ci troviamo». Naturalmente è anche opportuno, come si fa con la filaria – altro parassita da cui ci si deve difendere in estate – valutare periodicamente con un semplice esame del sangue l’eventuale presenza della malattia nel cane.  

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