Un anno e quattro mesi di reclusione. È la richiesta avanzata nel procedimento a carico di un uomo, di Trescore Balneario (Bergamo), accusato di maltrattamento e uccisione di animali. Il 43enne avrebbe torturato e ucciso diversi gatti (sono state raccolte prove ed evidenza per cinque animali, ma il loro numero potrebbe essere molto più alto) che era riuscito a farsi dare in adozione, attraverso canali internet, da ignare affidatarie.  

Nel corso del processo l’avvocato Claudia Ricci, che rappresenta come parte civile l’Ente Nazionale Protezione Animali, ha più volte sottolineato «l’estrema pericolosità sociale dell’imputato» e rimarcato la «stretta correlazione esistente tra i maltrattamenti compiuti sui gatti e la propensione a replicare tali violenze, sotto forma di abusi psicologici, sulle persone» 

Secondo l’Enpa esiste una concreta possibilità che l’imputato possa «tornare a delinquere». L’uomo infatti era solito documentare le sevizie inflitte ai felini e inviare foto e filmati alle signore che gli avevano affidato i gatti. 

Per questo è stato anche rinviato a giudizio in un altro processo, giunto a sentenza lo scorso dicembre con una condanna a due anni per stalking. L’udienza di oggi si è chiusa con un rinvio al 1/o marzo, giorno in cui sono attese le repliche della difesa. 

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