La maggior parte dei problemi comportamentali dei nostri cani non ha niente a che vedere con gli ormoni sessuali dei nostri amici a quattro zampe

Per quanto anche tra gli addetti ai lavori vengano spesso usati come sinonimi, “castrare” o “sterilizzare” un cane hanno significati profondamente diversi.

Castrare” significa asportare chirurgicamente le ghiandole sessuali (i testicoli nel maschio e le ovaie nelle femmine). Provoca sterilità e cospicue modificazioni morfologiche e funzionali dovute alla mancata produzione di ormoni sessuali.

Con la “sterilizzazione” gli organi sessuali restano intatti, ma si esegue la chiusura delle tube nelle femmine e dei dotti deferenti nei maschi. Questo vuol dire che gli organi sessuali restano intatti, ma si rende l’individuo incapace di procreare pur mantenendo un comportamento sessuale normale.

Possiamo allora affermare che la castrazione è una forma di sterilizzazione, ma che la sterilizzazione non è una castrazione.

Fatta questa precisazione è vero che con la castrazione possiamo prevenire numerosi problemi e patologie dal punto di vista sanitario (soprattutto nelle femmine), ma non risolverà i problemi di convivenza con il vostro cane, né cancellerà  la sua l’aggressività. A meno che non si parli di tendenza alla fuga (sempre che sia di origine sessuale) e di aggressività nei maschi, la maggior parte dei problemi comportamentali dei nostri cani non ha niente a che vedere con i loro ormoni sessuali.

Problemi di monta e aggressività nei confronti delle persone o di altri cani non si risolvono in questa maniera. Se abbiamo adottato un cane adulto o nel quale questi comportamenti sono radicati da anni, allora non è detto che si riesca a risolvere completamente il problema dal punto di vista comportamentale (e qui mi riferisco a una vera e propria educazione o rieducazione effettuata da un professionista del comportamento canino)… figurarsi castrandolo.

Raggiunta la maturità sessuale è normale che un cane maschio sviluppi una maggiore possessività nei confronti del proprio territorio e che smetta di giocare con tutti gli altri maschi del quartiere. La motivazione raramente è di natura sessuale (soprattutto in un cane che non ha mai dimostrato questo tipo di problema), ma di natura gerarchica e di dominanza nei confronti degli altri maschi.

Se siamo noi “l’oggetto del desiderio” è ovvio che esiste qualche problema di relazione con il nostro amico a quattro zampe: sicuramente non comunichiamo con lui in maniera corretta su quale sia il suo ruolo all’interno della famiglia, cosa debba o non debba fare e lo si sta caricando di responsabilità che non gli dovrebbero competere. Un cane che vi “monta” la gamba in un momento di calma sta seriamente mettendo in discussione la vostra leadership: vi sta comunicando che è lui il capo. Questo gesto ha il medesimo significato se è rivolto nei confronti di un altro animale domestico. Se avete un cane con questo tipo di atteggiamento sicuramente non avrete solo questo tipo di problema con lui.

Possiamo attribuire a questo gesto un significato diverso quando è rivolto a voi (o a un suo simile) durante il gioco o un’attività molto intensa: in quei casi il cane può talmente essere esaltato da quello che sta facendo, da dover scaricare l’eccesso di adrenalina che ha accumulato. Anche in questo caso il vostro cane non vi vedrà esattamente come il suo leader, ma il comportamento è meno grave.

Anche in questi casi non bisogna generalizzare:  è essenziale rivolgersi a uno specialista del comportamento canino prima di prendere decisioni avventate.

Per qualsiasi curiosità, informazione e suggerimento non esitate a contattare me o la redazione.

Un bau a tutti e a mercoledì prossimo!

Daniel Sebastian Ossino

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