Mercoledì, 04 Maggio 2016 14:27

cane alessandria“Invece di inondare i social di notizie non fondate e non verificate  le persone interessate a saperne di più contattino l’Ufficio Tutela Animali del Comune di Alessandria”.
L’amministrazione comunale di Alessandria ha indetto una conferenza stampa dopo il sequestro amministrativo di un centinaio di cani a Valle San Bartolomeo (sobborgo di Alessandria) provenienti da svariate Regioni italiane. Il caso, recentemente balzato alla cronaca, ha sollevato un polverone mediatico rendendo necessario un momento di chiarimento ufficiale. Obiettivo: scoraggiare iniziative personali e non allineate alle norme sulla tutela degli animali attualmente oggetto di provvedimento giudiziario. Nella cascina di proprietà una donna ospitava 101 cani in arrivo dal Sud Italia in condizioni igienico-sanitarie incompatibili, come rilevato dalle autorità comunali e dal servizio veterinario. Da qui il sequestro e il trasferimento in rifugi della provincia. Ora il Comune ha avviato procedure per l’eventuale restituzione ai proprietari.

In sede di conferenza stampa il Comune ha invitato “i proprietari — e solo esclusivamente i proprietari dei cani sottoposti a sequestro — che volessero rientrare nella proprietà del proprio cane per potersene occupare personalmente” a richiedere il dissequestro e la restituzione. L’Assessore comunale al Welfare Animale Maria Teresa Gotta ha dettagliato le istruzioni per contattare l’Ufficio Tutela Animali, diffidando
chiunque sia interessato alla vicende dal prendere iniziative personali ed evitando di “inondare i social di notizie non fondate e non verificate.

l fatti risalgono al giugno del 2014, quando un sopralluogo da parte del Servizio Veterinario ASL-Al congiuntamente al Corpo Forestale dello Stato presso un’abitazione di Valle San Bartolomeo  evidenziava la presenza, all’esterno, di 56 cani appartenenti a diversi proprietari e di una condizione igienico-sanitaria inappropriata e con la presenza di rifiuti.
Faceva seguito una Ordinanza dirigenziale con la quale si ordinavano alcuni divieti successivamente non rispettati dal proprietario:  la riduzione del numero di animali ivi presenti, il divieto di esercitare azioni da “canile rifugio”, il divieto di aumentare il numero di animali presenti, l’obbligo di provvedere alla sterilizzazione delle “femmine intere” (ossia le cagne non sterilizzate), l’individuazione dei cani adottabili, oltre alla pulizia dei luoghi di pertinenza dell’abitazione e del circondario.

Il sequestro dello scorso aprile– Dopo una serie di azioni e di atti disposti dal Comune per l’obbedienza dei divieti intimati, si arriva all’ultimo sopralluogo dello scorso aprile, quando “la situazione appariva sicuramente degenerata dal punto di visto igienico-sanitario”. Per le autorità ci si trovava di fronte ad un “canile non autorizzato”, con “sovrannumero di cani (arrivati a 101 unità), iponutriti, infestati da zecche, costretti a camminare, dormire e vivere sopra le proprie deiezioni e quelle dei loro consimili ivi presenti, in una rilevante anaffettività verso di loro”.  Il quadro descritto- unito a condizioni igienico sanitarie complessivamente “non congrue”- ha portato al sequestro amministrativo. Lo spiega l’assessore al Welfare Animale: “Abbiamo deciso di intervenire come Amministrazione Comunale, d’intesa con il Servizio Veterinario ASL-AL per avviare la soluzione di tale grave situazione attraverso il sequestro amministrativo dei cani  che ora sono stati ricoverati, per la maggior parte, presso il canile sanitario comunale e il rifugio “Cascina Rosa” e, dato il grande numero, anche presso il canile sanitario di Tortona e il canile privato dei Quarti di Fresonara. Inoltre, l’abitazione adibita a improprio ricovero canino è stata posta sotto sequestro giudiziale e dichiarata inabitabile, con specifica Ordinanza Sindacale”.

Alla conferenza, presso la Sala di Giunta del Palazzo comunale – con l’assessore Gotta e un rappresentante del Comando di Polizia Municipale – sono intervenuti il responsabile dell’area A del servizio veterinario dell’ASL-AL Giampiero Rizzola, il responsabile del benessere animale dell’ASL-AL Franco Piovano, il tecnico della prevenzione del servizio veterinario dell’ASL-AL Simona Straffi e un responsabile del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica dell’ASL-AL. Convocati anche l’associazione ATA Alessandria Elena Gamalero e alcune Guardie zoofile dell’ENPA.

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