Pordenone “Città amica degli animali”? Non secondo la Lav nazionale che ha inviato una diffida al Comune. Al sindaco gli animalisti chiedono di emanare un’ordinanza di divieto di detenzione di animali nei confronti del ventenne pordenonese al centro di vari procedimenti penali per maltrattamento di due cani e lesioni personali.Ora il ventenne ha per le mani il settimo cane. L’avvocato Alessandra Marchi ha depositato al comando della polizia locale il 23 febbraio e l’8 marzo filmati e fotografie dove si vede il ragazzo con il settimo cane, «legato alla porta di casa con un guinzaglio cortissimo, chiaramente spaventato dal ragazzo che poco distante dal cane, in preda all’ira, prende a calci e distrugge la cassetta fra le lettere».Il quinto (un Hamstaff) e il sesto (il border collie Lampo) sono stati sequestrati al giovane dalla polizia. I primi due cani erano in fin di vita, denuncia la Lav, quando sono stati ritirati dal canile La Cuccia di Azzano Decimo. Anche il terzo era in pessime condizioni, quando è stato preso in custodia da una volontaria Oipa di Udine. Del quarto, un Rottweiler nero, non si è più avuta notizia.Al prefetto, la Lav chiede di «intervenire, con i provvedimenti ritenuti più opportuni, qualora il Comune non si attivi urgentemente come richiesto, a tutela dell’incolumità delle persone e degli animali, al fine di scongiurare e prevenire il ripetersi sul proprio territorio di sistematiche violazioni di legge e commissioni di reati in danno di persone, animali e cose».Perché, a rischiare, non sono solamente gli animali. Lo dimostrano i venti giorni di prognosi del passante che l’estate scorsa, in viale Grigoletti, aveva cercato di impedire al giovane di maltrattare l’Hamstaff. I vicini di casa, temendo ritorsioni, vivono barricati nelle loro abitazioni, con le finestre chiuse e hanno paura di parcheggiare l’auto.È da giugno del 2015 che la Lav sollecita un intervento del municipio. In compenso hanno agito magistratura e forze dell’ordine, con decreti penali di condanna e sequestri degli animali maltrattati. «A settembre dell’anno scorso – denuncia ancora il presidente della Lav nazionale Gianluca Felicetti – era stata inviata al giovane un’ordinanza sindacale sulla scorta delle prescrizioni indicate dal servizio veterinario che non risultano essere state ottemperate».Secondo l’avvocato Marchi, è «inaccettabile il comportamento negligente dell’amministrazione comunale che si trincera dietro scuse inaccettabili quali la presunta non legittimazione del sindaco a emanare l’ordinanza richiesta».«Un Comune – lancia l’affondo il legale della Lav – che non solo non risponde alle mie istanze, ma a quelle della collettività che è oramai indignata (a dir poco) e piuttosto preoccupata anche per la propria incolumità, visto che si espone in prima persona. Il comportamento del Comune è uno schiaffo alle leggi vigentiin materia, ma anche al lavoro che si è fatto in tanti anni a Pordenone».Se anche la diffida cadrà nel vuoto, l’associazione animalista «si riserva di intervenire con ogni azione che riterrà opportuna a tutela degli animali e della collettività».©RIPRODUZIONE RISERVATA

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