Nel periodo più delicato per gli amici a quattro zampe, in cui vengono senza alcun rispetto abbandonati, ci è arrivato il racconto/denuncia di una nostra lettrice diretta a Firenze con il suo fedele amico a quattro zampe.

Nonostante il biglietto fatto anche per il cane, la nostra lettrice è stata costretta a viaggiare per ore in una carrozza senza aria condizionata.

5 agosto 2017.
Non si vedeva un’estate così calda da un po’.
Treno regionale in partenza da Foligno e diretto a Firenze Santa Maria Novella.
Io salgo a Perugia, ore 17,44, treno stranamente puntuale.
Viaggio con la mia cagnolina di cui non dirò ne nome ne taglia, e di cui assolutamente non descriverò il carattere per non influenzare il pensiero dei lettori.
Entro nella carrozza fortunatamente non troppo affollata e prendo posto in un sedile a 4, nei 4 posti immediatamente accanto ai miei c’è una simpatica mamma il cui ometto esclama: “Mamma guarda che bello il cane!”
Decido di sedermi.
Sistemo la valigia, mi lego bene il cane alla caviglia e tengo a portata la museruola (anche se in quasi 2 anni di viaggi con la mia bambina a 4 zampe non è MAI servita).
Il treno parte e la prima ora di viaggio trascorre tranquilla.
La cagnolina dorme sotto il sedile stremata dai 40 gradi degli ultimi giorni.
Arriva il controllore.
Educatamente e con il sorriso gli mostro i miei biglietti.
MIEI perché,per chi di voi non fosse informato a riguardo, i cani che non viaggiano in trasportino o gabbietta pagano per viaggiare la metà del prezzo del biglietto del loro umano.
In pratica come i bambini.
Il controllore “nell’esercizio delle sue funzioni” mi fa giustamente notare l’obbligatorietà della museruola, provo a controbattere dicendo che fa molto caldo ma non insisto troppo e mi rassegno a doverla usare.
Mentre ero piegata sul cane nel tentativo di infilarle la museruola il protagonista della nostra storia mi mette a conoscenze del fatto che , come scritto sul sito di Trenitalia a portata di tutti noi, i cani non possono mica viaggiare in qualsiasi carrozza che siano chiusi in trasportino, muniti di museruola e abbiano pagato un biglietto.
No. I cani possono viaggiare ma lontano dagli altri viaggiatori per evitare danni o fastidi.
Comincio ad innervosirmi ma tentando di mascherarlo gli chiedo dov’è che secondo lui avrei dovuto spostarmi.
Mi dice che mi trova il posto lui, più avanti nella carrozza.
Mi alzo, palesemente infastidita e borbottando vista l’assurdità della situazione ma mi alzo e riprendo tutte le mie cose per spostarmi nel posto più ADATTO al cane.
Mi fa andare più avanti di al massimo tre file di posti.
Ripeto, tre file.
Mi siedo, il cane tenta di togliersi la museruola visto il caldo.
Noto subito un piccolo dettaglio che difficilmente sfugge quando fuori ci sono 36 gradi : non c’è l’aria condizionata da questo punto della carrozza in poi.
A questo punto ho perso la pazienza e il controllore si è avvicinato.
Tentando di limitare i danni mi ha detto che visto il caldo avrei potuto togliere la museruola al cane ora che ero completamente isolata e che nessuno ci guardava, Vi assicuro che ho cercato di riportare le sue parole nel modo più testuale possibile, si è addirittura seduto davanti a me e “parlandomi come fossi sua figlia” mi ha mostrato il sito di Trenitalia e le clausole per il trasporto di animali domestici.
Come se non bastasse, mi ha esposto tutte le possibili casistiche per cui, non il mio cane, ma il cane in generale era meglio che stesse lontano da gli altri viaggiatori parlando di ipotetici morsi a ipotetici bambini.
Quando gli ho fatto notare che la museruola eliminava alla radice qualsiasi possibile esempio lui avesse imbastito e che non c’era nessuna ragione valida per farmi spostare oltretutto in un angolo senza aria condizionata mostrandomi umanità solo nel momento in cui ” nessuno ci stava guardando” ho smesso di ascoltarlo perché l’unica cosa che sentivo era il rumore delle sue mani contro l’enorme specchio su cui si stava arrampicando.
Questo è appena successo in Italia e mi fa vergognare di essere italiana.
Finisco il mio viaggio raccontandovi questa storia, che spero vi indignerà quanto ha indignato me.
Invito vivamente tutti gli umani che hanno la fortuna e il privilegio di avere un amico a quattro zampe a farsi un giretto sul sito di Trenitalia, leggere le assurdità che ci sono scritte e unirsi a me nella denuncia di quest’ultime.
Tutti vogliamo viaggiare in sicurezza e nel rispetto della serenità e della salute, anche i nostri amici a quattro zampe.

(lettera firmata)

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