“Macchina” è stato soprannominato così per la sua resistenza nel seguire le tracce sui sentieri. Poi c’è “Professore”, nomignolo guadagnato per il suo approccio apparentemente analitico quando segue un odore. 

In realtà si chiamano Bruno e Duco, rispettivamente un pastore belga Malinois di quattro anni e un pastore olandese di tre. Loro sono due degli otto cani che sono stati trasferiti in Ruanda dagli Stati Uniti. Per loro non è una novità, visto che sono già stati impiegati in Repubblica Centrafricana per ritrovare le persone rapite e dare la caccia ai membri del Lord’s Resistance Army, il cui leader Joseph Kony è ricercato per crimini di guerra. 

In Ruanda i cani sono stati invece portati nel Akagera National Park, dove il bracconaggio è un grave problema. Nel parco africano quest’anno sono stati reintrodotti i leoni, due decenni dopo che i pastori di bestiame li avevano sterminati. Presto si prevede di riportare anche i rinoceronti, ben consapevoli che le loro corna sono molto ambite dai bracconieri. 

«I cani fanno una grande differenza – racconta all’agenzia Ap Sean Kelly, un ex gestore di cani militari sudafricani e che ha lavorato con unità cinofile anti-bracconaggio in Sudafrica -. La parte più difficile dell’addestramento è quella che insegna ai cani a ignorare ogni odore, tranne quello che si vuole che seguano». 

Cani come Bruno e Duco sono capaci di fiutare qualcosa anche a tre chilometri di distanza. Con queste capacità possono seguire le tracce degli animali per ricostruirne gli spostamenti. E, allo stesso modo, possono allertare le squadre locali dell’eventuale presenza di estranei, anche ricostruendone i percorsi. Alleati importanti nella lotta al bracconaggio. 

*****AVVISO AI LETTORI******

Segui le news di LaZampa.it su Twitter (clicca qui) e su Facebook (clicca qui)

*********************************

0 Comments

Leave a reply

©2024 ForumCani.com