di Ruggero Campi

Ovvio che i cani non hanno nessuna colpa. Caso mai le colpe sono dei proprietari che non li tengono al guinzaglio oppure, il che è della stessa gravità, non riescono ad imporsi rispetto all’esuberanza del fedele animale. Per strada se ne vedono di tutti i colori, a cominciare dai passeggiatori del fine settimana che, per il solo fatto di aver indossato una tuta o un paio di pantaloncini con tanto di maglia “tecnica”, pretendono di prendersi tutte le libertà del mondo camminando in folti gruppi in mezzo agli stradelli o alle piste ciclabili, ovviamente lasciando libero il cane. Scene patetiche nelle quali i malcapitati runner e i ciclisti si trovano all’improvviso cani che corrono verso i polpacci, o verso i raggi delle ruote. Avvisare da lontano: “tieni il cane!” non serve a nulla. Urla, sbandate e nessun gesto di cortesia da parte del padrone, del tipo: “mi scusi!”. I più cordiali (si fa per dire) con aria noncurante ti dicono “n’te preoccupà, vol giocà”. Gli altri ti guardano con insofferenza se non con odio. Eppure basterebbero un po’ di buonsenso e cortesia per non rovinare la domenica a nessuno, cane compreso. Ma i ciclisti non sono immuni da colpe e non mancano i gruppi compatti e multicolori che replicano sulla pista ciclabile la protervia che hanno in strada. “Si scansino gli altri” pare essere il loro motto, che si tratti di una mamma con il passeggino, o di un altro ciclista solitario che arriva dal senso opposto. La realtà è che su una pista ciclabile dove sono ammessi camminatori, corridori e ciclisti e cani si scatena una inevitabile guerra di tutti contro tutti. Sarebbe bello avere piste separate, come in Svizzera o nel Nord Europa. Provate in Germania a mettere un piede nella corsia riservata ai ciclisti, o a farci passeggiare un cane! E viceversa ovviamente. Quando si dicono queste cose in Italia, sembra sempre di voler pretendere troppo, di non essere mai contenti. ‘Cittadini’ (o sudditi?), vi abbiamo costruito la ciclabile Assisi – Spoleto, che volete ancora! Peccato che fino a Bevagna la strada si condivida con le automobili che, nelle strade secondarie, si sentono più a casa che in autostrada e che ritengono che il Codice della Strada non valga nelle stradine meno percorse. “Oh, i’ ce abito” mi è capitato di sentir dire trovando la strada bloccata da una macchina parcheggiata esattamente in mezzo! Peccato che sulla pista ciclabile le buche non vengano riparate, la vegetazione laterale cresca rigogliosa, l’asfalto si ammalori, i rari sottopassaggi non siano asfaltati e che ci siano almeno una decina di attraversamenti in 25 km. Peccato che a Spoleto la ciclabile verso (ipoteticamente) la Val Nerina inizi con un promettente colore rosso, una fiammante striscia di mezzeria e fondo di velluto, per perdersi dopo 200 metri in mezzo a condomini di periferia, miseramente coperta di ghiaino. In questa situazione, la conflittualità è inevitabile e la buona educazione resta l’ultimo baluardo. Insomma troppo spesso “da cani” si comportano anche gli umani quando, vi sarà capitato, assumono a piedi atteggiamenti esattamente uguali a quelli che generalmente assumono con ingiustificata arroganza a bordo della loro amatissima automobile. Passo io. Io non mi sposto, cadesse il mondo. E così anche passeggiando a piedi o in bici, nelle strettoie gli arroganti sono le repliche di loro stessi in automobile, pretendendo di sfogare anche in quelle che dovrebbero essere rilassate occasioni le insoddisfazioni della vita della settimana lavorativa. E allora: cari amministratori, create una ricchezza per la nostra Regione, affrontate in maniera organica e non “random” l’argomento mobilità su due ruote. Valorizzate la pista che c’è e prendetene cura. Separate, almeno per quello è possibile, i pedoni dalle biciclette. Create dei punti di appoggio, dove ci sia la possibilità di effettuare piccole riparazioni per le bici e ristorare il fisico provato, magari con un’area dove i cani possano scorrazzare liberi. Raggiungerli diventerebbe uno stimolo a camminare anche per i meno sportivi. E fate osservare la legge ai proprietari di cani: nelle vie o luoghi aperti al pubblico devono essere portati al guinzaglio, senza eccezioni. Non alimentate una guerra tra poveri!

Venerdì 7 Aprile 2017 – Ultimo aggiornamento: 08:37

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