La convivenza tra animali domestici e bambini non è sempre facile: ecco i principali rischi e le precauzioni da adottare.

Hai un cane in casa e aspetti il primo bambino? Ti sarai chiesta se entrambi possono convivere serenamente, senza pericoli per il neonato. Avrai pensato che non sei né la prima né l’ultima che partorisce avendo già un animale domestico e che alla maggior parte della gente è sempre andata bene, anzi: cani e neonati vanno molto spesso d’accordo e diventano subito amici e complici di gioco. Ma forse avrai sentito anche al telegiornale o letto su un quotidiano di tragici incidenti in casa che hanno come vittima un bambino aggredito dal cane di famiglia. E non si tratta solo di comportamenti estremi: per quanto il cane possa essere curato, lavato e portato regolarmente dal veterinario, ci possono essere dei pericoli legati alla salute del bambino, all’eventuale trasmissione di malattie verso un soggetto appena venuto al mondo che, come si suol dire, «deve ancora farsi gli anticorpi».

Nulla che non si possa risolvere, purché si sappia – e si faccia il possibile per prevenire – quali sono i pericoli legati alla convivenza tra cani e neonati.

Cani e neonati: pericoli di comportamento

Capita agli esseri umani di discutere con l’amico di sempre per un’incomprensione, un commento frainteso, una rottura di scatole più insistente del solito. Se l’intelligenza di entrambi domina l’istinto, le cose si possono mettere a posto senza arrivare alle mani. Il rapporto tra un essere umano ed un animale, però, è diverso. Per quanto il cane sia sempre stato e resti «il miglio amico dell’uomo», la litigata tra questi due «amici» si può evolvere in maniera ben più seria. L’uomo farà sempre prevalere l’intelligenza, l’animale si farà guidare dall’istinto. E quando il cane si sente «rompere le scatole» più del dovuto, può avere una reazione inaspettata. Se di fronte a lui c’è un neonato o un bambino di tenera età che non è in grado di capire i propri gesti e nemmeno di difendersi, che Dio gliela mandi buona.

A nulla serve pensare che si tratta del cane di famiglia, quello che è sempre stato buono e docile, che ci conosce da sempre: se perde la pazienza, la perde. Chiunque abbia davanti. Il pericolo principale è quello del morso del cane al neonato. Possibile che riesca a farlo? Come no. Sembra assurdo dirlo, ma ricordiamoci sempre che né un neonato né un cane hanno la facoltà di parlare e di dire all’altro: «Mi stai stancando», «mi stai facendo male». Il primo, di istinto, cosa fa? Piange. Il secondo, sempre di istinto, cosa fa? Morde. Entrambi per autodifesa, per dire: «È ora di smetterla». Solo che il pianto di un bambino non farà male al cane. Il morso di un cane, però, al bambino può creare una lesione grave.

Il morso dei cani, dunque, è uno dei principali pericoli per i neonati. Potrebbe arrivare non solo per manifestare il proprio fastidio all’insistenza del bambino che lo tocca, che gli sta addosso, che inavvertitamente gli schiaccia la coda o gli fa male. Può essere anche una reazione di rivalità (e non di gelosia). Il neonato che arriva «ruba la scena» al cane. Il bambino si prende la maggior parte delle coccole che spettavano, fino a poco prima, all’animale. Inoltre, quest’ultimo vedrà limitata la libertà di gironzolare per casa che ha sempre avuto, il che può creare un certo senso di frustrazione. Non è che il cane mediti la vendetta (sentimento più umano, forse e purtroppo). Ma è probabile che diventi più irritabile e che, nel momento più inaspettato, reagisca in modo esagerato, come mai ha fatto.

Cani e neonati: come evitare pericoli di aggressione

Quindi non c’è bisogno di mandare via il cane quando deve arrivare un neonato in casa. È necessario, comunque, prendere certe precauzioni per evitare degli incidenti e dei dispiaceri inutili.

La prima, la più evidente: mai lasciarli da soli. Per il motivo di cui abbiamo parlato prima: anche se il cane è sempre stato buono con tutti, il bambino non è in grado di capire quando gli può dare fastidio. Rischia di prenderlo come un giocattolo in più, di irritarlo involontariamente e di pagare le conseguenze della reazione dell’animale.

Per la stessa ragione, abituare un neonato a stare con il cane (e viceversa) è sempre una buona cosa. Ma esagerare nel tempo che si dedica al gioco tra entrambi può risultare pericoloso. Il gioco è bello quando dura poco, si dice da sempre.

È buona regola anche evitare che il bambino disturbi il cane mentre mangia e mentre dorme o che gli faccia dei «dispetti» anche per gioco, come tirargli la coda o le orecchie. Non si sa mai come può interpretare l’animale questo tipo di atteggiamento, soprattutto se ricorrente.

Cani e neonati: i segnali di pericolo

I neonati non li avvertono ma gli adulti sì. E non li devono sottovalutare. L’animale manda dei segnali per farci capire che si sta oltrepassando il limite e che, superata la linea gialla, potrebbe reagire male. Basta osservare, dunque, comportamenti come questi:

  • il cane cerca di allontanarsi dal bambino perché non vuole giocare;
  • il cane ringhia o mostra i canini;
  • il cane diventa particolarmente euforico durante il gioco (non si sa mai dove può arrivare).

Cani e neonati: i pericoli con gli animali altrui

Se con il cane di casa ci sono meno probabilità di aggressione – pur prendendo le dovute precauzioni di cui abbiamo appena parlato – con l’animale di uno sconosciuto come evitare dei pericoli verso un neonato? Le raccomandazioni non sono diverse da quelle che abbiamo già elencato. Quindi:

  • non accarezzare il cane se l’animale mostra fastidio o se il proprietario dice che è meglio evitarlo;
  • avvicinarsi al cane senza troppa confusione;
  • non abusare del contatto con il cane. Un po’ alla volta è meglio che esagerare.

Cani e neonati: i pericoli per la salute

Dicevamo prima che, per quanto curati e controllati, i cani possono trasmettere delle malattie ai neonati. Si tratta, per lo più, di infezioni da batteri, parassiti, virus o funghi che intaccano più facilmente in soggetti particolarmente vulnerabili come i neonati.

Il contagio avviene di solito attraverso:

  • un morso o un graffio dell’animale;
  • il contatto con fluidi del cane (saliva, urine, ecc.);
  • il contatto con oggetti toccati dall’animale (la pallina da gioco, la cuccia, ecc.);
  • il contatto tra il cane ed una ferita del neonato.

Cani e neonati: quali malattie?

Capita raramente, ma può capitare. Tra i pericoli della convivenza tra cani e neonati c’è, come abbiamo visto, quello della trasmissione di infezioni ma anche di malattie, le cosiddette zoonosi. Vediamo le più comuni.

L’infezione da Campylobacter

Questo tipo di infezione si contrae attraverso il contatto con le feci di un cane che ha assunto un batterio per avere mangiato della carne di pollame cruda o poco cotta.

I sintomi più comuni si manifestano da 2 a 5 giorni dopo il contatto e sono:

  • diarrea;
  • dolori addominali;
  • febbre;
  • crampi;
  • nausea e vomito.

L’infezione da Rickettsia

Nota anche come rickettsiosi, si tratta di una malattia contratta da un cane infetto dal batterio Rickettsia attraverso la puntura di una zecca. Di solito, dopo circa una settimana di incubazione, provoca:

  • mal di testa;
  • febbre;
  • dolore addominale e muscolare;
  • vomito;
  • eruzione cutanea su arti e tronco.

Di norma, con un trattamento antibiotico la guarigione avviene dopo un paio di giorni.

La tigna

Qui ci troviamo di fronte ad un’infezione causata da alcuni funghi che colpisce la pelle e/o il cuoio capelluto. Il contagio avviene attraverso il contatto con un animale infetto o con oggetti con cui il cane è stato a contatto. L’infezione si cura senza particolari problemi.

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