Cani e gatti sono ormai considerati membri della famiglia a pieno titolo, dei compagni di vita davvero insostituibili. Eppure, nonostante il rapporto di simbiosi che si viene a creare tra il proprietario e il suo animale domestico, l’esistenza degli amici a quattro zampe è più breve rispetto a quella dell’uomo. E quando il cane o il gatto diventano ormai troppo anziani, oppure soffrono di malattie terminali che provocano terribili dolori e condizioni di salute complesse, è necessario prendere in considerazione l’alternativa dell’eutanasia, in concerto con lo specialista. Si tratta di una scelta amorevole, pensata per evitare al quadrupede sofferenze ingiustificabili. Ma quali sono gli errori che i proprietari compiono in questo doloroso momento?

La domanda è sorta in questi giorni sui social network, a seguito dell’intervento di una giovane utente, pronta a chiedere al suo veterinario di fiducia quale sia la parte più difficile del suo lavoro, nonché l’errore più frequente compiuto dai proprietari. Un messaggio divenuto subito virale, e apparso sui principali quotidiani internazionali, poiché riferirebbe di uno sbaglio assai frequente fra gli amanti di animali.

Il 90% dei proprietari non vuole rimanere nell’ambulatorio quando il veterinario somministra la soluzione per l’eutanasia. Di conseguenza, gli ultimi momenti sono solitamente caratterizzati dagli animali che si guardano freneticamente attorno, alla ricerca del volto dei loro familiari.

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Il messaggio, così come accennato, è divenuto immediatamente virale e, dopo migliaia di condivisioni e retweet, è giunta la conferma da un centro veterinario neozelandese, pronto a testimoniare cosa avvenga negli ultimi istanti di vita di Fido e Fufi. Così ha spiegato l’Hillcrest Veterinary Hospital:

Guardano qualsiasi volto presente nella stanza alla ricerca delle loro persone amate. Non capiscono perché il proprietario abbia deciso di abbandonarli quando sono malati, spaventati, vecchi o affetti da cancro, quindi hanno bisogno del suo conforto.

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Gli esperti della clinica consigliano di affrontare le proprie paure e di vivere con coraggio il momento dell’ultimo saluto con l’animale, per quanto doloroso. Non essendo consapevoli della loro condizione, l’assenza di una persona riconosciuta rende l’ultimo addio ancora più traumatico per gli amici a quattro zampe, i quali si ritrovano confusi e spaventati fra sconosciuti o, ancora, in quello studio medico che poco hanno gradito durante l’esistenza tra visite, iniezioni e altre cure. È quindi necessario essere presenti, rassicurare l’animale con carezze e parole dolci, accompagnandolo con serenità verso il trapasso. Un’azione, quest’ultima, non solo benefica per il quadrupede, ma anche per lo stesso proprietario: per quanto difficile, aiuta la persona ad affrontare e superare il lutto, evitando sensi di colpa che potrebbero sopraggiungere dopo qualche tempo.

13 settembre 2018

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