Chi possiede un animale domestico sarà sicuramente d’accordo con il 72 per cento degli americani che in un sondaggio, organizzato dalla Associated Press e svolto dalla Gfk Roper, sostengono che i propri “amici a 4 zampe” abbiano un sesto senso per le situazioni di pericolo, delle intuizioni che la scienza non sa spiegare. Articoli su giornali e riviste, ricerche e svariate testimonianze riportano che gli animali possiedono il “sesto senso”. Un libro dice che i gatti ed i cani sarebbero in grado di percepire, in anticipo, le emozioni e gli stati d’animo delle persone, prevedono i disastri, soffrono al posto dei padroni e fanno persino la spia. Un altrettanto recente ricerca degli ungheresi sostiene poi che i cani, non solo sono in grado di capire gran parte dei nostri termini ma percepiscono in anticipo il nostro desiderio di comunicare.

Pensiamo ad alcuni esempi “famosi” come quello del polpo Paul, che pronosticò i risultati delle partite dei passati mondiali di calcio, o ai quattro elefanti dell’el Pavillion di Phuket, in Thailandia, che 20 minuti prima dell’arrivo di uno tsunami liberarono i loro compagni e fuggirono su una collina, dove barrendo avvisarono gli abitanti ed i turisti del pericolo in agguato.

Uno scrittore è arrivato a chiedersi se il gatto non sia dotato di poteri metapsichici, riferibili quindi alla predittività e alla chiaroveggenza. E la risposta finale è stata «Sì».

Intervistando mille proprietari di animali molte sono le storie emerse dall’inchiesta, che evidenziano come gli animali domestici, specialmente i cani, siano in grado di prevedere non solo terremoti o catastrofi naturali, ma anche gli stati di salute del proprio padrone. Come Mickey, un bastardino che pur essendo cieco riconosce gli attacchi di panico della padrona Anne Radley, e le sta vicino. I risultati del sondaggio evidenziano che oltre al 72 per cento  crede che il proprio cane possa prevedere eventi meteorologici e terremoti, il 43 per cento degli intervistati ritiene che sia in gradi di intuire, in anticipo, una cattiva notizia. Anche i felini avrebbero tali intuizioni, ma in percentuale minore, infatti è stato registrato il 66 per cento per le condizioni meteo e il 41 per le cattive notizie.

Cani, gatti nella…filosofia

Nel corso dello sviluppo storico e delle culture che ne derivano, molti filosofi, rivolgendo lo sguardo agli animali, ne hanno rilevato l’unicità, l’intelligenza e l’innocenza. La presa di posizione contro i sacrifici agli dei e una scelta di vita vegetariana, come etica del rispetto della vita, si collegano con molte figure del pensiero filosofico greco, quali Pitagora, Empedocle, Platone, Porfirio, Eraclito.
Raccomandando di non mangiare mai animali, di non immolarli agli dei, né di arrecare loro il minimo danno ma, anzi, di rispettare col massimo scrupolo le norme della giustizia anche nei loro riguardi.

Il filosofo medico Empedocle narra, invece, di un’età felice, in cui uomini e animali erano amici fra di loro, “non esistevano guerre, non si tingeva l’altare con l’immacolato sangue dei tori, ma per gli uomini era questo il massimo abominio: le pie membra divorare strappandone l’animo”. Diversamente da Pitagora, il cui divieto di maltrattare e mangiare gli animali era fondato sulla credenza dell’esistenza e immortalità dell’anima in ogni corpo, in Empedocle la solidarietà con tutti i viventi è anelito struggente verso la totale armonia. In lui non c’è distinzione tra corpo e anima, tutte le cose sono fornite di intelligenza e di pensiero, “non potrebbe esistere un animale che fosse irragionevole”. La fine dell’orrenda strage di animali è, per Empedocle, l’inizio di una nuova civiltà.
Platone, sensibile al pensiero di Empedocle, attribuisce al mondo animale due dimensioni: una divina e l’altra della sua propria ipseità. In ciascun animale, dice, “è presente l’impronta divina ed, essendo questa, luce, bene, perfezione, chi porta l’impronta è somigliante a ciò che l’ha impressa”. Come, più tardi, riconoscerà anche Porfirio, Platone è convinto che, con l’uccisione degli animali, sono penetrati nel mondo il lusso, la guerra, l’ingiustizia. 

Sono dotati di straordinarie peculiarità

Un sesto senso, quello degli animali, che la scienza non ha ancora individuato, cercando le spiegazioni per le previsioni di tempeste e tornadi nella sensibilità dell’animale alle variazioni di pressione atmosferica, e imputando la capacità di riconoscere lo stato di salute di un umano ad una particolare sensibilità chimica basata su variazioni dell’indice glicemico o sulla secrezione di determinati ormoni.

Testimone di queste spiccate sensibilità e doti di ‘preveggenza’ è anche Franca Valeri, che in un’intervista a Egle Santolini ha parlato dei suoi 6 cani e 4 gatti: “sicuro che ti danno la sensazione di presagire la giornata, di sapere come andrà. Capiscono se sei di cattivo umore o se non stai bene. Io mi fido molto, sono i miei cani astrologi”.

La Valeri racconta le sue esperienze, dalla capacità del suo king charles Roro di prevedere terremoti a quella del cane del suo compagno, che lo confortò e accompagnò per tutta la malattia, “fino alla sera in cui scese e non ci fu verso di farlo risalire. Il giorno dopo il mio compagno è morto: il cane non aveva voluto assistere alla sua fine”. La spiegazione?  “È un fatto di vita comune. – ha aggiunto la Valeri – Il cane è un compagno, certo anomalo rispetto a un essere umano, ma col quale si stabilisce un rapporto di comunanza affettiva difficile da spiegare a chi non l’ha provato. Lui ti guarda, ti capisce, ti segue”.

Chi non ha mai avuto un compagno a quattro zampe forse non potrà capire il legame e rimarrà scettico davanti a queste capacità, o sensibilità, animali a cui la scienza per ora non ha saputo dare spiegazione certa, ma le varie testimonianze non possono essere ignorate. Come anche le perplessità di H.D. Ratnayake, vicedirettore del Wildlife Department dello Sri Lanka: “È strano che, delle centinaia di elefanti e di leopardi ospitati nel Parco Nazionale di Yala, nessun esemplare sia stato trovato morto” dopo lo tsunami le cui onde sono penetrate per tre chilometri all’interno dell’oasi naturale, come se tutti gli animali ospitati nel parco avessero avvertito con anticipo il pericolo, mettendosi in salvo.

Continua domani…

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