L’estate volge al termine, eppure il passaggio verso la stagione autunnale non deve convincere i proprietari di cani e gatti ad abbassare la guardia. Sono molti i parassiti che, anche con il progressivo calo delle temperature, potrebbero attaccare gli amici a quattro zampe provocando le più svariate problematiche. Dalle classiche pulci fino alle zecche, passando per i flebotomi, l’allerta deve quindi sempre rimanere molto elevata, gestendo il tutto con l’aiuto del proprio veterinario di fiducia.

Molti dei parassiti tipici dell’estate sopravvivono anche per tutto il periodo autunnale, così come sottolinea Askanews in un recente intervento. Le pulci possono moltiplicarsi molto velocemente all’interno delle abitazioni, ad esempio, mentre zecche, zanzare e pappataci possono causare conseguenze gravi per il cane e per il gatto, basti pensare al rischio di trasmissione della Leishmaniosi. E a essere colpiti non solo i quadrupedi che vivono all’aperto, ma anche quelli che soggiornano all’interno delle abitazioni, così come sottolinea il Presidente dell’AMNVI Marco Melosi:

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Anche gli animali che non escono di casa possono essere vittime di infestazioni, dato che il riscaldamento interno alle abitazioni permette ai parassiti, introdotti in modo del tutto inconsapevole magari proprio da noi “umani”, di trovare temperature più che adatte alla loro sopravvivenza. […] Le pulci possono deporre le uova in casa, anche 50 al giorno, queste si trasformano in larve e poi in pupe in pochi giorni. Le pupe possono vivere anche sui divani o sui tappeti e quando ci sono le condizioni ideali trasformarsi in pulci, riavviando così l’infestazione. Le zecche sono invece aracnidi che vivono all’esterno e che possono attaccarsi a un animale di passaggio per nutrirsi, con il rischio poi di passare anche all’uomo.

Particolare attenzione non solo per i parassiti esterni, ma anche quelli interni, con cui cani e gatti entrano in contatto ingerendo del cibo contaminato. Ad esempio, Melosi spiega la pericolosità della giarda:

La giardiasi è una malattia che interessa l’apparato intestinale del cane: l’infezione è provocata da un protozoo e il cane contrae la malattia per via orale. I sintomi più frequenti sono febbre, abbattimento, dolori addominali, diarrea e conseguente perdita di peso; è importante allontanare immediatamente le feci del cane ammalato perché attraverso le feci il cane espelle le cisti del parassita che possono sopravvivere per settimane o mesi una volta libere nell’ambiente. La loro presenza è un rischio di contagio per gli altri cani che, ingerendo le feci, possono a loro volta cadere vittima dell’infezione.

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Ma cosa fare se il proprio cane o il gatto venisse colpito da uno di questi parassiti? Innanzitutto è necessario controllare i sintomi: la diarrea, continua e insistente, potrebbe essere il primo segnale di un’avvenuta infezione. Dopodiché, non solo è necessario chiedere aiuto al veterinario, ma anche mettere in pratica delle misure preventive, affinché l’infestazione non si ripeta. Bisogna perciò mantenere un igiene elevato in casa, raccogliere le feci degli animali quando si recano al parco, evitare di fare bere il cane da pozze o altri specchi d’acqua stagnanti, sottoporre l’animale a trattamento antiparassitario ed eseguire tutte le vaccinazioni di rito.

3 settembre 2018

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