Se il cane del vicino abbaia in continuazione e dà fastidio a tutto il quartiere si può sequestrare dopo aver sporto una querela.

Possibile far sequestrare il cane del vicino che non ne vuol sapere di smettere di abbaiare e di dare fastidio dal giorno alla notte? Sì, se ad essere disturbato dal rumore è tutto il circondario e non una sola persona o poche persone facilmente individuabili. È quanto chiarito da una recente sentenza della Cassazione [1]. Così il proprietario dell’animale si vedrà portare via il suo fedele compagno a causa della querela sporta da chi abita nelle vicinanze e non riesce più a dormire la notte. Ma procediamo con ordine.

Quali rimedi contro il cane che abbaia

Tra le principali fonti di litigio in condominio vi sono i rumori degli animali (l’abbaio del cane, il miagolio del gatto, il cinguettare insistente, ecc.) e gli odori sgradevoli da questi prodotti (si pensi alla lettiera del gatto sul balcone del vicino, gli escrementi sul cortile condominiale, la cuccia non lavata, ecc.). Contro tali disturbi si può proporre:

  • un’azione civile di risarcimento del danno (che inizia con un atto di citazione e termina con una sentenza di condanna al pagamento di un indennizzo e l’odine di evitare, per il futuro, ulteriori molestie) solo se l’immissione di rumore o quella olfattiva supera la normale tollerabilità. Tale limite della normale tollerabilità ha un valore relativo, che il giudice definisce in base alla situazione ambientale, che muta da luogo a luogo a luogo, secondo le caratteristiche della zona e le abitudini degli abitanti. Spetta al magistrato definire, di volta in volta, la soglia della normale tollerabilità, ossia accertare in concreto il superamento della normale tollerabilità e individuare gli accorgimenti necessari a ridurre i rumori;
  • un’azione penale volta a far condannare il proprietario del cane per il reato di disturbo del riposo e delle attività delle persone. Un reato che, sebbene di minore portata rispetto a tanti altri, può portare a delle conseguenze sgradevoli come il sequestro dell’animale.

Oltre all’azione di risarcimento del danno (se ad essere molestata è una o più persone specifiche) e alla querela (quando il cane reca disturbo a un numero indeterminato di persone) si può anche:

  • chiedere l’allontanamento del cane molesto: lo si può fare attivando un procedimento d’urgenza civile (ricorrendo al famoso articolo 700 del codice di procedura civile);
  • chiedere, se ricorrono gli estremi del reato, il sequestro del cane molesto.

Qual è il confine tra l’azione civile e l’azione penale?

L’azione civile è sempre consentita quando, come detto, il rumore supera la normale tollerabilità. Può essere esercitata anche se vittima dell’abbaio del cane è una sola persona (ad esempio, il vicino del piano di sotto).

Invece, l’azione penale richiede qualcosa in più oltre al fatto (comunque necessario) che il rumore superi la normale tollerabilità: la molestia deve essere rivolta a un gruppo indistinto di soggetti, come ad esempio tutto il quartiere o tutto il vicinato (si pensi al caso del cane lasciato abbaiare giorno e notte in un giardinetto che dà fastidio a tutti coloro che abitano nello stesso palazzo o negli edifici limitrofi). Pertanto, se l’abbaio del cane molesta una o più persone determinate e individuabili facilmente (ad esempio, i vicini di casa, quelli che vivono sullo stesso pianerottolo o ai piani limitrofi), è possibile solo la tutela civile del risarcimento del danno, ma non c’è alcuna possibilità di querela perché non scatta il reato.

Quando l’abbaio del cane si considera intollerabile?

Secondo la giurisprudenza l’abbaio del cane rientra tra le molestia se è anomalo, ossia incessante o tale da disturbare il riposo notturno delle persone. Il rumore fisiologico (ad esempio, il cane che abbaia quando qualcuno suona il campanello) deve essere invece tollerato dai vicini. Del resto, la giurisprudenza ha ritenuto che il cane ha diritto ad abbaiare, un diritto che non gli può essere negato perché si tratta di un fatto naturale, il cui suono rientra nei normali rumori di fondo. In ogni caso il padrone deve fare di tutto perché ciò non avvenga immotivatamente (ad esempio, innervosire l’animale deliberatamente o lasciarlo senza mangiare per molto tempo, ecc.) o negli orari di riposo delle persone.

In ogni caso, secondo la giurisprudenza, il rumore si deve ritenere intollerabile quando sul luogo che subisce le immissioni si riscontri un incremento del livello medio del rumore di fondo di oltre 3 decibel.

Quando è possibile chiedere il sequestro del cane che abbaia

Secondo la Cassazione è legittimo il sequestro preventivo dei cani che disturbano il vicinato. Quindi è necessario prima che sussistano i presupposti del “penale”. Si tratta di cose pertinenti al reato di disturbo del riposo delle persone la cui disponibilità da parte dell’indagato può comportare il rischio di ripetizione dell’illecito stesso. I cani possono essere sottoposti a sequestro preventivo anche se la loro detenzione è di per sé legittima. Sono stati considerati come cosa pertinente al reato giacché danno concreta occasione all’indagato di reiterare le condotte di reato per cui si procede.

È vero – si legge in sentenza – che gli animali sono esseri senzienti, ma bisogna tutelare prima gli uomini e poi gli animali. «Gli uomini sono superiori agli animali, sono padroni degli animali e li utilizzano per le loro esigenze, sia pure tentando di evitare loro sofferenze superflue perché non collegate al soddisfacimento dell’interesse umano». Secondo i giudici il codice penale tutela esclusivamente l’interesse del cittadino a non essere disturbato e certamente non il dispiacere del singolo a essere privato di uno più cani che in definitiva sono considerate cose.

Pertanto è pienamente legittimo il sequestro preventivo dei cani: si tratta di cose pertinenti ai reati contestati la cui disponibilità da parte dell’indagato può protrarre la loro consumazione.

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