La loro carne viene ritenuta una prelibatezza in Cina, tra estimatori, polemiche e rischi per la salute

Due settimane fa sugli scaffali di due Carrefour in Cina si vendeva carne di cane. Veniva anche pubblicizzata la versione insaporita al succo di tartaruga. Denunciato il caso, la catena francese l’ha ritirata. Pochi giorni dopo, nonostante le proteste di attivisti e la condanna internazionale, ha riaperto l’annuale attrazione turistica del “Festival della carne di cane” nella città di Yulin, nel Sud del paese. Il business cresce, nonostante si tratti di un’industria illegale.

Non esistono infatti allevamenti, ma esistono cacciatori che catturano cani randagi o anche di proprietà’, soprattutto nelle campagne. “I contadini che abbiamo intervistato non denunciano il furto, credono che non sia importante”, ci ha spiegato la professoressa Guo Peng, dell’Universita’dello Shandong.  “E anche se i ladri vengono catturati, la punizione non è abbastanza pesante per dissuaderli dal continuare”.

Carne avvellenata

Secondo stime della Humane Society International ogni anno verrebbero uccisi fino a 10 milioni di cani per la carne. I cani vengono forzati in gabbie di ferro e portati in macelli o mercati. La legge prevede che per trasportare cani bisognerebbe possedere un libretto sanitario. Coloro che vendono carne di cane, spesso non hanno rispettato i controlli previsti, per esempio per verificare se l’animale era sano e se conteneva veleno usato per cacciarlo e ucciderlo.

“Se la gente sapesse da dove viene il cane, che è stato catturato con il veleno, non lo mangerebbe”, ci racconta la signora Wang, il nome con cui ha chiesto di essere indentificata una volontaria del gruppo Vigilanzia Pubblica per la Sicurezza Alimentare. “Spesso non sanno neanche che si tratta di carne di cane”.

Stessa sorte per i gatti

Il profitto non si ferma alla carne. La pelle, che una volta trattata non è riconoscibile, è materiale economico per fare guanti, cinture, giacche. Prodotti che vengono non solo venduti in Cina, ma esportati all’insaputa degli acquirenti. La stessa sorte tocca ai gatti, più numerosi nelle città. “Si sa che è illegale”, sottolinea la professoressa Guo “ma siccome c’è richiesta di mercato è come la droga, dove c’è il bisogno si trova l’offerta”.

C’è chi lotta

Esiste però un’altra Cina che si oppone. Un numero crescente di persone adotta animali e chiede per loro maggior protezione.  Attivisti bloccano camion carichi di cani e gatti per salvarli, nonostante il confronto possa diventare violento. Video di abusi di animali diventano virali su internet, forzando il dibattito sulla mancanza di una legge che protegga gli animali domestici.

Adottare animali in Cina è un fenomeno recente. Negli anni del maoismo non si tenevano animali domestici, considerato un comportamento borghese. Solo dal 1994 è diventato legale possedere un cane.

Laura Daverio

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