Cane sta per essere abbattuto: animalisti lo salvano

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Grazie al gruppo di soccorso animali “Tails Of A Shelter Vet”, questo povero cane è stato salvato, in extremis, da un tumore all’occhio.

Tails Of A Shelter Vet” è un gruppo di soccorso animali che si prende cura delle povere bestie senza casa e che vivono in condizioni fisiche piuttosto critiche. Althea, una cagnetta meticcia di San Jose, in California, era stata ritrovata per strada proprio da un volontario del gruppo. Immediatamente condotta dal veterinario di zona, la cagnolina appariva molto magra e aveva il pelo sporco e arruffato. Ma soprattutto presentava un enorme tumore intorno all’occhio. Un tumore che le impediva di vedere e che le era, molto probabilmente, causa di forte dolore. Il veterinario, quindi, decise di contattare il gruppo “Tails Of A Shelter” per informarli di essere costretto ad abbattere l’animale, nel caso in cui non avessero intenzione di prendersene cura. Ma un volontario gli disse che era pronto ad andarla a prendere.

Nonostante le sofferenze, Althea era molto socievole e sempre di buon umore. Nessuno voleva che la si abbattesse. Ciò nonostante era necessario fare subito qualcosa onde evitare che morisse a causa del tumore. Althea quindi, venne messa in cima nell’elenco delle operazioni da effettuare. Ma, alla fine, il colpo di scena: il veterinario, infatti, scoprì che il tumore non era localizzato all’interno dell’occhio, ma semplicemente lo copriva. C’erano, quindi, buone possibilità che Althea potesse recuperare la vista, dopo l’intervento. E ritenersi sana e salva. L’operazione è andata a buon fine. Althea, pur avendo ancora il viso gonfio ed essendo impossibilitata a muovere la palpebra, è ritornata a vedere anche dall’occhio prima malato. Ed è finalmente libera dal dolore.

L’abbandono degli animali: un fenomeno che non si arresta

Sono più di 100 mila, gli animali che, ogni anno, vengono abbandonati. Un fenomeno incivile che si verifica comunque, nonostante gli appelli delle associazioni. Perchè?

In alcuni casi, si tratta di persone ammalate o molto anziane. Potrebbero rivolgersi all’ENPA (Ente Protezione Animali), ma l’impotenza da parte del padrone induce ad abbandonare gli animali, ponendo fiducia nella disponibilità della gente ad accoglierli.  Più disumani, oltre che incivili, invece, sono i casi in cui l’abbandono non nasce da una necessità, ma dalla negligenza di prendersi cura dello stesso animale o di optare per vacanze adeguate che possano prevedere il cane come parte della famiglia. Ecco, allora, che il padrone si trasforma da essere amorevole a individuo meschino che fa scendere dall’auto il proprio cane e scappa senza voltarsi indietro.

Secondo recenti studi di psicologia, la causa di tali comportamenti potrebbe essere imputabile al fatto che alcune di queste persone si sentirebbero indegne di provare sentimenti. Qualsiasi tipo di sentimento. La colpa, quindi, che deriva dall’abbandono di un animale domestico a cui essi sono, comunque, legati, viene superata dal bisogno inconscio di negare gli affetti. Gli affetti, per loro, sono segno di debolezza e di dipendenza.

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Ma non solo. A queste riflessioni, si associa anche un certo retaggio storico. Non va dimenticato, infatti, che, fino al 1950, in Italia, la gente che viveva in campagna era solita sopprimere gli animali domestici quando si riproducevano in eccesso. Questa è la cultura da dove noi proveniamo. Fortunatamente, almeno da questo lato, oggi sappiamo meglio ascoltare i nostri sentimenti per gli animali. L’evoluzione, fortunatamente, è anche questo.
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