Ogni azienda di trasporto decide per sé, ma ci sono regole comuni: come far viaggiare l’animale domestico su bus, tram e metrò. Devono pagare il biglietto?

In linea di massima, non c’è nulla che impedisca ad una persona di salire a bordo di un autobus, di un tram o della metropolitana con il proprio animale di compagnia (purché non si tratti di un coccodrillo a digiuno). Il cane o il gatto sui mezzi di trasporto urbano possono viaggiare purché (nel caso dei cani) dotati di museruola e guinzaglio, come previsto dalla legge [1].

C’è da considerare, comunque, che sono le singole aziende del trasporto pubblico a dettare le norme ed i limiti per far salire gli animali sui mezzi pubblici. Ma, al di là di qualche dettaglio che è meglio controllare nella rispettiva città, ci sono dei punti in comune che ci aiutano a rispondere alla domanda di base: il cane o il gatto sui mezzi di trasporto, posso portarlo?

Vediamo quali sono.

Cane o gatto sull’autobus urbano: posso portarlo?

Come detto, regole e limiti per portare un cane o un gatto sull’autobus le dettano le varie aziende responsabili del trasporto urbano. Comunque, in linea generale, le norme sono quelle che elenchiamo di seguito.

Per quanto riguarda i cani, possono salire sull’autobus purché il proprietario li tenga in modo da non sporcare, di non ingombrare il passaggio o di non recare disturbo ai passeggeri. I cani di piccola taglia possono essere portati in braccio, quelli di media taglia o da caccia devono essere dotati di museruola e guinzaglio.

I cani guida per non vedenti sono sempre ammessi gratuitamente, a meno che il non vedente sia assistito da accompagnatore con viaggio gratuito.

È possibile che un autista si rifiuti di far salire i cani sull’autobus? Sì, quando il mezzo pubblico è troppo affollato. Di norma (ripetiamo: ogni azienda del trasporto pubblico decide per sé), sono ammessi non più di 3-4 cani per ogni autobus.

Per quanto riguarda, invece, il gatto, deve essere trasportato in un contenitore come una cesta, una gabbia o un trasportino che non superino certe dimensioni, che non siano sudici e che non abbiano degli spigoli in grado di procurare delle lesioni ai passeggeri.

Ogni persona può portare un massimo di due contenitori. Nella maggior parte dei casi, viene chiesto che i contenitori siano coperti per evitare che passeggeri o animali abbiano una reazione di paura tale da procurare scene poco gradevoli.

Il proprietario è tenuto a risarcire eventuali danni o sporcizia procurati dal suo animale sia al mezzo pubblico sia agli altri passeggeri. Insomma, se il tuo cane fa la pipì sui miei pantaloni, mi dovrai pagare la spesa della tintoria.

Cane o gatto in tram o in metropolitana: posso portarlo?

Anche in questo caso, le condizioni per il trasporto degli animali di compagnia vengono stabilite dalle aziende. Ad esempio, a Milano e a Roma (per citare le due maggiori città) posso portare cane o gatto su tram o metropolitana con questi vincoli:

  • possono salire i cani guida dei non vedenti con museruola e guinzaglio;
  • non è possibile far salire più di due cani su ogni vettura del tram o del metrò;
  • i cani di piccola taglia possono essere portati in braccio;
  • i cani di taglia media possono viaggiare nelle ore di minore affluenza (quindi non dalle 7.30 alle 9.30 e dalle 17.30 alle 20.30, esclusi i cani guida dei non vedenti);
  • i cani da caccia possono essere portati fino alle 8 del mattino e dalle 20 in poi;
  • i gatti devono essere portati sul trasportino, sempre che ci sia compatibilità con un cane già presente a bordo (immaginate la scena, altrimenti).

Cane o gatto su mezzo di trasporto urbano: devono pagare il biglietto?

Il regolamento dei mezzi pubblici dice che ogni passeggero è tenuto a pagare il biglietto per salire a bordo ed utilizzare il servizio di trasporto. Quello che non dice è quante gambe o zampe debba avere il passeggero per essere considerato pagante. In sostanza, e battute a parte, pagano tutti, tranne i cani guida per i non vedenti (con i limiti che abbiamo citato prima, quindi non più di due su ogni carrozza). Con qualche eccezione, decisa – lo ripetiamo ancora – dalle singole aziende del trasporto urbano.

Ad esempio, a Milano e a Roma il cane o il gatto (perfino gli uccellini) pagano il biglietto e, oltretutto, devono salire sulla prima o sull’ultima carrozza del metrò o del tram.

A Torino e a Bari, invece, il cane o il gatto non pagano il biglietto, purché siano di piccola taglia e viaggino in braccio al loro padrone (il gatto nel trasportino coperto). Quelli di taglia media non sono ammessi.

La via di mezzo la si trova a Napoli: cani o gatti di piccola taglia non pagano il biglietto, mentre i cani di media taglia (dotati di guinzaglio e museruola) dovranno timbrare al tornello come i loro proprietari.

In questo caso, le limitazioni sono maggiori. Premesso che anche per il trasporto extraurbano (cioè da una città all’altra) le regole vengono riportate sulle carte di mobilità delle singole aziende che coprono il servizio (spesso private), sono ammessi soltanto il cane o il gatto di piccola taglia. I gatti devono, però, viaggiare in un apposito contenitore realizzato in modo da non arrecare disturbo agli altri passeggeri e sotto l’esclusiva responsabilità del proprietario dell’animale, che sarà tenuto a risarcire eventuali danni al mezzo di trasporto o ai passeggeri. I cani, anche se di taglia piccola, devono essere dotati di museruola e guinzaglio.

La tariffa cambia a seconda dell’azienda di trasporto: c’è chi non chiede nulla, c’è chi fa pagare mezzo biglietto, c’è chi chiede il biglietto pari all’ordinaria tariffa dei bagagli. Viaggiano sicuramente gratis i cani guida dei non vedenti.

note

[1] Dpr n. 320/1954.

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