Una famiglia italiana su tre possiede un cane o un gatto, con cui instaura un rapporto, basato non solo su reciproche attenzioni e sensibilità, ma anche su specifiche esigenze e assunzioni di precise responsabilità. L’Aisa, l’Associazione di Federchimica che rappresenta le imprese della salute animale a livello nazionale, suggerisce qualche semplice regola per la convivenza perfetta per la salute e la sicurezza, nostra e loro.

IN CASA

– 1. Igiene dell’ambiente: osservare regole igieniche limita i rischi per il nostro pet di contrarre malattie. Trattare solo l’animale può non essere sufficiente: l’igiene dell’ambiente in cui si vive, infatti, condiziona anche la salute dell’animale, molto più di quanto si pensi comunemente. Un ambiente non curato può diventare terreno fertile, ad esempio, per la proliferazione di alcuni parassiti come pulci e zecche. É importante: effettuare la pulizia dei pavimenti anche con detersivi igienizzanti o disinfettanti, indicati come “presidi medico-chirurgici” di libera vendita, efficaci nel neutralizzare i germi e ridurre la carica batterica ambientale con azioni ad ampio spettro; provvedere alla periodica igienizzazione delle cucce con disinfettanti specifici ed antiparassitari ambientali; effettuare l’immediata rimozione delle feci e, nel caso di gatti conviventi, preoccuparsi della periodica disinfezione completa delle lettiere; lavare quotidianamente le ciotole del cibo e gli abbeveratoi, mettendo anche in conto qualche accortezza in più. Ad esempio, cani e gatti devono avere un proprio corredo di “stoviglie e ciotole” che, al fine di evitare possibili infezioni, non vanno mai mischiate e lavate con le nostre.

2. Profilassi: il veterinario deve essere consultato con costanza nell’arco delle varie fasi della vita dell’animale. È importante sottoporre il pet a esami diagnostici (es. esami coprologici ed ematologici), ai programmi vaccinali o agli interventi profilattici consigliati per prevenire tutte quelle malattie spesso trasmissibili all’uomo (zoonosi come leptospirosi, toxoplasmosi, leishmaniosi), e anche causa di gravi disturbi negli animali stessi (es. filariosi). –

3. Buona alimentazione: un’alimentazione sana, con il giusto apporto di proteine, carboidrati, acidi grassi, vitamine e minerali ha benefici effetti sullo sviluppo scheletrico, come sullo stato della cute e la brillantezza del pelo. É anche una delle ragioni che ha sensibilmente contribuito ad allungare la vita dei nostri cani e gatti di casa. Importante è somministrare in giusta quantità i vari componenti nutritivi, oggi disponibili in cibi preconfezionati (scatolette e croccantini) idonei per ogni fase della crescita, e formulati in base alla taglia dell’animale, l’età e le sue abitudini di vita.

4. Un po’ di movimento, sempre: i cani – come gli uomini – hanno bisogno di muoversi qualunque sia la loro età, sia con momenti di gioco sia con lunghe passeggiate. É dunque buona norma garantire al nostro amico una quotidiana e piacevole attività fisica, un vero e proprio toccasana per prevenire o limitare l’obesità, ma anche per tenere sotto controllo l’insorgenza di possibili disordini cardiocircolatori, polmonari, digestivi e articolari. Il movimento fisico del pet è un alleato della sua (oltre che della nostra!) salute e longevità, che le statistiche ci dicono essere in costante crescita: se fino agli anni ’90 i cani vivevano in media dai 6 ai 9 anni, oggi i nostri amici arrivano con tranquillità al traguardo delle 15 candeline, specie se sono di piccola taglia. La stessa tendenza positiva si riscontra anche per i felini, la cui vita media si è allungata di ben 4 anni rispetto ai 10-12 degli anni ’80, con alcuni casi in cui si è raggiunto il quinto di secolo. Per il pet anziano, poi, è fondamentale anche la prevenzione dell’obesità, considerata la madre di molte malattie dell’invecchiamento (es. diabete). Anche gli animali, invecchiando, sviluppano una naturale tendenza all’ingrassamento, complici alcuni cambiamenti del metabolismo in età senile e una riduzione nell’attività fisica

5. Igiene ‘personale’ di cani e gatti: hanno bisogno di “fare il bagno” con shampoo adatti al loro microambiente cutaneo, nonché di essere spazzolati il più frequentemente possibile. Sono misure igieniche che contribuiscono non solo a diminuire significativamente la carica di allergogeni cutanei, spesso implicati nella comparsa di allergie associate alla presenza di animali in ambito domestico, ma anche a tenere l’ambiente il più possibile “privo di peli” e a limitarne la dispersione su mobili ed oggetti d’arredamento. Così come è buona norma riservare ogni giorno del tempo all’igiene di denti, orecchie, occhi ed unghie.

IN VIAGGIO – Prima di partire:

1. Verificare gli obblighi sanitari richiesti dalla nazione, o semplicemente nella regione italiana, in cui ci si reca, oltre che i regolamenti delle diverse compagnie aeree, marittime e ferroviarie che s’intende utilizzare.

2. Programmare una visita dal veterinario almeno 2/3 settimane prima della partenza, per verificare che il nostro pet sia in buona salute e stabilire una profilassi ad hoc (come quello contro la leishmaniosi o la filariosi), anche in base alla destinazione. Gli agenti patogeni che costituiscono un potenziale pericolo per il nostro animale possono infatti variare a seconda della zona geografica. Il veterinario saprà consigliarci sul vaccino o il farmaco migliore, da assumere correttamente solo quando e se serve.

3. Se ci si muove all’interno dell’Unione Europea, è bene ricordare il passaporto europeo per gli animali domestici. Si può richiedere presso il Servizio Veterinario della propria ASL e consente l’identificazione dell’animale e del proprietario. Nel documento è riportata anche la data dell’ultima vaccinazione antirabbica e altre notizie utili.

Durante il viaggio: per gli animali i viaggi prolungati sono uno stress e non un piacere. Alcuni accorgimenti possono renderli meno faticosi: soste frequenti, acqua fresca e il mantenimento delle consuete abitudini alimentari. Nel caso, il medico veterinario saprà consigliarvi sui migliori farmaci specifici contro il mal d’aria e il mal d’auto.

IN VACANZA:

– 1. Gli insetti pungono anche i pet e, esattamente come per l’uomo, possono provocare reazioni allergiche (soprattutto vespe, calabroni e api) oltre che rappresentare un notevole fastidio. Dunque bisogna bonificare gli ambienti e proteggere gli animali con i repellenti specifici presenti in commercio. Indispensabile la prevenzione, accorgimenti da adottare contemporaneamente per ridurre i rischi, nei casi in cui non si possa debellare completamente il parassita: limitare le passeggiate serali o notturne, evitare di far dormire il cane all’aperto, proteggere il pelo con i repellenti specifici esistenti.

– 2. Altro pericolo in agguato, soprattutto per cani e gatti, è la filariosi cardiopolmonare causata da un parassita trasmesso dalle zanzare. La si può prevenire in maniera sicura ed efficace tramite appositi vaccini o somministrando al pet specifiche fiale e compresse.

– 3. Anche pulci, zecche e pidocchi possono turbare il sonno e la salute dei nostri cani. Anche in questo caso, la prevenzione si rivela il sistema più efficace per combattere il problema. In commercio esiste un’ampia scelta di antiparassitari spot-on, spray e collari molto efficaci in tal senso, ben tollerati dall’animale e pratici da usare: si applicano velocemente, sono inodori, non rilasciano polvere nell’ambiente né sul pelo.

E COME REGOLA GENERALE? Somministrare il farmaco veterinario adeguato e specifico, ricordando che ogni specie animale è a sé stante dal punto di vista metabolico, fisiologico, fisiopatologico ed anatomico e, soprattutto, è diversa dall’uomo. Lo stesso principio attivo può risultare efficace per una specie ma inutile o addirittura nocivo per un’altra. I farmaci veterinari hanno in comune diversi principi attivi con quelli ad uso umano, ma presentano anche molte differenze sostanziali: dalla formulazione e concentrazione di questi stessi principi attivi fino agli eccipienti e alla posologia, nel rispetto delle ovvie diversità di ogni specie animale e delle malattie caratteristiche. Ecco perché sono molto più efficaci dei medicinali per uso umano, tanto nella cura di patologie degli animali da compagnia quanto nelle terapie di quelli destinati a produrre alimenti. Ultimamente, la ricerca si sta impegnando anche per rispondere alle necessità delle specie minori (uccelli da gabbia, rettili, tartarughe, mustelidi, etc.) che, pur rappresentando una nicchia, sono in aumento e caratterizzate da complessità peculiari.

AISA si è fatta promotrice della sostenibilità di una legge per la registrazione dei prodotti farmaceutici destinati alle specie minori e, nell’attesa, cerca di fornire soluzioni adeguate alle varie richieste. Il ruolo primario dell’industria farmaceutica è quello di fornire un armamentario medico quanto più completo e specifico possibile al veterinario il quale, dal canto suo, ha il dovere di utilizzarlo con “scienza e coscienza” in funzione del benessere animale e di conseguenza di quello dell’uomo.

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