Mercoledì, 24 Febbraio 2016 17:31

ricette polliLa TV del Corriere della Sera ha filmato un allevamento avicolo. Le immagini si alternano alle dichiarazioni degli esperti.

Il video è inserito nell’inchiesta “Dall’allevamento alla tavola, ecco come la resistenza agli antibiotici si trasmette tramite cibo” pubblicata oggi sul sito web della testata milanese. Le telecamere riprendono un allevamento avicolo, commentato fuori campo dall’allevatore. Alle sue dichiarazioni sulla elevata mortalità e sulle ragioni, anche produttive, dei trattamenti farmacologici, si alternano quelle di esperti italiani:
Luca Busani (ISS) parla di uso elevato di antimicrobici in zootecnia spiegando la proporzionalità di rischio fra quantità e sviluppo di resistenza antimicrobica
Pietro Stella (EFSA) riferendosi agli studi dell’Agenzia, parla di percentuali, nelle carni, di resistenza in media del 50% pur con variabili legate ai diversi tipi di antimicrobici e fra Stati Membri
Antonio Battisti (Centro di Referenza Nazionale per l’Antibioticoresistenza) parla di una situazione nazionale non fra le più virtuose in fatto di impiego di antibiotici e del principio “più li usi più li perdi”; secondo Battisti le filiere dove è più accentuato il fenomeno, quella dei suini e degli avicoli, sono anche quelle in cui è impossibile il trattamento individuale; prevenzione e biosicurezza sono, con l’uso prudente, le chiavi di volta per animali più sani e meno bisognosi di terapie.
Giovanni Ortali (AIA) parla di “un fatto culturale” e di come una buona gestione sia una risposta più efficace delle campagne contro gli antimicrobici
Gualtiero Ricciardi (ISS) sottolinea, infine, l’importanza dell’approccio one health

La video-inchiesta si chiude con una indagine di Altroconsumo risalente al 2013 sulle resistenze derivanti dal consumo di carni. Per Stella (EFSA) in letteratura sono documentati casi in cui è stata riscontrata la medesima resistenza. Sullo sviluppo di resistenze nell’uomo causate dal consumo di carni derivate da animali trattati con antibiotici il Ministero della Salute – nella relazione appena pubblicata dopo il primo anno di monoitoraggio armonizzato nella UE- afferma che “l’impatto che l’impiego di antimicrobici nel settore zootecnico ha sul rischio per l’uomo derivante dall’AMR necessita di maggiori approfondimenti. Infatti, il meccanismo attraverso cui la resistenza può trasferirsi all’uomo e la portata della minaccia che ciò rappresenta per la salute umana sono ancora poco chiari”.

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Il video del Corriere della Sera

EFSA-ECDC: in aumento la resistenza antimicrobica

Relazione sulla resistenza agli antimicrobici dei batteri zoonotici e commensali
A cura del Ministero della Salute

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