Torino, 12 dicembre 2016 – E’ stato un podista a essere incredulo testimone dell’esecuzione a sangue freddo dei quattro cani da caccia  di circa due anni uccisi senza ragione, con indicibile crudeltà nelle campagne di Moncalieri. L’uomo ha avvisato la polizia locale: una esecuzione in piena regola, alla testa, un colpo secco per ciascuna indifesa bestiola. Dall’inchiesta è emerso che il proprietario dei cani aveva incaricato l’amico di disfarsi dei compagni di caccia perché “non sapeva più che farsene”, come ha spiegato alla polizia municipale.  

Ora i due cacciatori sono stati denunciati per il reato di uccisione di animali, art. 544 bis, l’articolo del codice penale che punisce «chiunque per crudeltà o senza necessità cagiona la morte di un animale». 

“A parte i 12 fucili sequestrati nei loro alloggi dalla polizia – commenta Piera Rosati, Presidente della Lega Nazionale per la Difesa del Cane – lascia agghiacciati la freddezza e l’indifferenza con cui questi individui, che sovente si definiscono “amanti degli animali”, scorrazzano indisturbati in un paese civile, lasciando persino i corpi delle loro quattro vittime nel prato, come rifiuti da sacrificare alla dea caccia. Purtroppo gli episodi di incrudelimento e di imbarbarimento troppo spesso sono riconducibili al mondo della caccia. Ultimo fatto di cronaca, la condanna dell’ex cacciatore che ha fatto morire di stenti, malattia e fame il proprio cane, perché non gli serviva più. Un caso di una gravità inconcepibile che LNDC ha denunciato e seguito senza tregua. Mai che si alzi all’associazionismo venatorio una parola di condanna, una costituzione di parte civile contro questi killer che si accaniscono sugli ultimi, sui deboli, perché un fucile li rende più forti e impuniti. LNDC si costituirà parte civile anche contro questo ennesimo atto di barbarie umana”.  
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