Roma, 31 maggio 2017 – Il governatore della Puglia, Michele Emiliano, questa mattina ha pubblicato un rassicurante post sulla sua pagina Facebook:  
“Qualche burlone sedicente 5stelle (ma io non ci credo) ha messo in giro un post facebook che dice che in Puglia si aprirà la caccia a cani e gatti. È una caxxata totale. In Puglia mai nessuno darà la caccia a cani e gatti, dovrebbero passare sul mio cadavere. Bannate quel deficiente che vi ha detto queste bugie. Fate girare. Grazie”.
 
“Siamo confortati – commenta Enpa in una nota –, dal post di Emiliano e siamo certi che nessuno potrà nemmeno pensare di passare sul suo cadavere. Perché – siamo certi anche di questo – Emiliano farà di tutto di cancellare dal disegno di legge (ddl n. 67 del 2/5/2017 recante “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio” trasmesso il 18/5/2017 per l’esame in sede referente della IV e II Commissione consiliare della Regione Puglia, in seduta congiunta) le previsioni che prevedono proprio il “controllo” (leggasi: abbattimento) dei cani e dei gatti inselvatichiti (comma 4, articolo 31) e l’attuazione di “piani di abbattimento […] delle forme inselvatichite di specie domestiche” (comma 11, articolo 31)”.
 
Le previsioni sono, com’è chiaro, del tutto illegali, ma non ci rassicura la precisazione contenuta nel comma 5 dello stesso articolo 31 (“Per quanto concerne il controllo dei cani e dei gatti inselvatichiti, sono fatte salve le disposizioni previste dalle normative vigenti.”). È evidente che cani e gatti non possano essere uccisi, lo prevedono le normative vigenti. Perché allora inserire in un ddl una norma illegale? si chiede la Protezione animali.
 
Di Emiliano conosciamo e apprezziamo l’impegno in sede di Conferenza Stato-Regioni contro lo sterminio dei lupi. Delle associazioni professionali agricole (di alcune in particolare) conosciamo al contrario la pulsione ossessiva per un controllo pervasivo della fauna selvatica; un controllo che non risolve affatto i presunti problemi causati dai selvatici alle colture, ma serve solo ai cacciatori per sparare, sparare, sparare. Tra l’altro, nel citato ddl è consentita anche la caccia con l’arco (articolo 29), prosegue la nota.
 
“Siamo quindi certi che Emiliano farà cancellare dal disegno di legge questa “caxxata totale” (che intanto nel testo c’è). Lo ha scritto su Facebook, del resto. E poi siamo sicuri che a lui non piacerebbe veder un cane o un gatto inselvatichito (e chi lo dice, poi, che sia inselvatichito?) colpiti a morte da fucilate o trafitti dai dardi di novelli Robin Hood dai simpaticissimi accenti dei dialetti pugliesi, che possono meglio figurare nell’arte e nella conoscenza, non nella cultura della morte”, conclude il comunicato Enpa.
 Di seguito parti del testo sotto accusa: 
 
[STRALCI]
Disegno di legge n. 67 del 2/5/2017 recante “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio” trasmesso il 18/5/2017 per l’esame in sede referente della IV e II Commissione consiliare della Regione Puglia, in seduta congiunta.
 
Articolo 31 comma 4
(Controlli della fauna e divieti temporanei di caccia)
4. Il Presidente della Giunta regionale, sentito l’ISPRA, può autorizzare il controllo di qualsiasi specie di fauna selvatica, nonché dei cani e dei gatti inselvatichiti, che, moltiplicandosi eccessivamente, arrecano danno alle colture agricole, al patrimonio faunistico, alle attività e produzioni zoo-agro-forestali ed ittiche, ai beni storico-artistici. Il controllo può essere autorizzato anche ai fini di una migliore gestione del patrimonio zootecnico per la tutela del suolo, per motivi sanitari e per la tutela della salute pubblica nonché della selezione biologica.
 
5. … “Per quanto concerne il controllo dei cani e dei gatti inselvatichiti, sono fatte salve le disposizioni previste dalle normative vigenti.”
 
11. La Regione, per comprovate ragioni di protezione dei fondi coltivati e degli allevamenti, può autorizzare, su proposta delle organizzazioni professionali agricole maggiormente rappresentative a livello nazionale tramite le loro strutture provinciali, piani di abbattimento, attuati dalle guardie venatorie con la collaborazione dei proprietari o conduttori dei fondi sui quali si attuano i piani medesimi, delle forme inselvatichite di specie domestiche.
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