Sono stati disegnati all’interno di celebri quadri, soprattutto dell’impressionismo, amati da pittori che ne hanno fatto quasi un feticcio, come Balthus, immortalati nelle loro caratteristiche più animalesche, come nella celebre tela di Goya. Gli egiziani li rappresentavano; in un mosaico rinvenuto a Pompei ce n’è uno che caccia un uccello. Manet ne ha sistemato uno, nero, ai piedi di Olimpia. Quella dei gatti e della storia dell’arte è una relazione lunghissima ma non tutti sanno che grazie alla creatività di alcuni artisti contemporanei, i felini si sono letteralmente impadroniti dei quadri spesso finendoci dentro grazie all’utilizzo di Photoshop. Così non c’è da stupirsi se su una delle sedie della stanza di Vincent Van Gogh troverete un gatto che dorme o se al posto dell’ermellino, o tra le mani della Gioconda, ne spunta uno color rosso.
 
C’è un gatto nel capolavoro: l’arte fa miao (FOTO)
Lui si chiama Zarathustra ed è il gatto di un’artista russa che è riuscita a trasformarlo in una vera e propria star del web. Dieci chili di felino rosso che spunta come una Venere nel capolavoro di Botticelli o che guarda Federico da Montefeltro nel doppio ritratto di Piero Della Francesca . Il progetto è seguito da numerosi fan del gattone e la pagina Facebook a lui dedicata ha circa 15mila like. Ma Zarathustra non è l’unico gatto a entrare nel mondo dell’arte. Lo fanno anche le creature dell’artista americana Deborah Julian che sistema fotografie di gatti all’interno di quadri celebri, soprattutto del periodo impressionista.
 

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