bufala dopAd un anno esatto dall’applicazione della legge sulla tracciabilità, ‘si e’ registrata una maturita’ del comparto tanto da poter essere un esempio a livello nazionale’. E’ questo il resoconto della missione di 12 parlamentari della Commissione parlamentare anticontraffazione in visita a Caserta per un viaggio nella filiera bufalina della Mozzarella Dop.
Grazie a questo sistema si sa con certezza dove si compra il latte e dove finisce nei 1400 allevamenti dell’area Dop, si legge in una nota d’agenzia. Pertanto, la mozzarella di Bufala campana Dop oggi puo’ essere considerata un prodotto controllato lungo tutta la filiera, di conseguenza il fenomeno della contraffazione puo’ dirsi arginato . Piu’attenzione, invece, cosi’ come viene fuori dalla relazione dei parlamentari, bisognerebbe dedicare a cio’ che accade al di fuori del perimetro protetto della Dop.

I risultati sono stati esposti nel corso di una conferenza stampa tenuta presso la nuova sede del Consorzio di Tutela alle Regie Cavallerizze della Reggia di Caserta con il presidente, Domenico Raimondo e il direttore Pier Maria Saccani, il presidente della Commissione parlamentare Anticontraffazione, Mario Catania, il relatore inchiesta della Commissione sulla Mozzarella di Bufala Campana Dop, Paolo Russo, il commissario dell’Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno, Antonio Limone e il sottosegretario Ministero dei beni e delle attivita’ Culturali e del Turismo, Antimo Cesaro.

“Su base annua al 31 agosto rispetto ai primi 8 mesi del 2015 – ha spiegato il direttore Saccani – si registra una crescita del 5,2 per cento. E’ interessante rilevare che la crescita nel mese di agosto, rispetto allo stesso mese del 2015, e’stata di circa il 7,9 per cento”.

“Stamane, insieme ai colleghi deputati, membri della Commissione che presiedo – ha detto in conferenza il parlamentare Catania – abbiamo visitato alcune realta’ che operano nel settore della produzione della mozzarella di Bufala Dop, i cui metodi di tracciabilita’ sono risultati notevolmente all’avanguardia”. Di modello virtuoso ha parlato anche il commissario dell’istituto Zooprofilattico: ” oggi si puo’ dire che il sistema funziona e ne sono evidenti i risultati: aumento del prezzo del latte, maggiore regolarizzazione dei contratti, diminuzione del ‘latte a terra’ e minor ricorso al congelamento. E? senza dubbio un virtuoso modello di tracciabilita’ che ci permettiamo di proporre anche per altre filiere.” E dei risultati apportati dalla tracciabilita’ ha parlato anche Russo. “E’ la tracciabilita’ assoluta la strada da seguire per continuare ad affermare un modello agricolo di successo che coniuga qualità e tradizione, che nasce dai territori ma che e’ capace di cogliere le sfide dei mercati nazionali ed internazionali“, ha detto l’onorevole.

A concludere il sottosegretario Cesaro che ha sottolineato anche l’importanza del contesto in cui si trova la nuova sede del Consorzio di Tutela. ” E’ importante – ha detto Cesaro – trasformare le opportunità in concretezze. Un prodotto come la mozzarella campana dop può essere anche ambasciatore di Terra di Lavoro: puo? essere la narrazione diversa di un territorio di cui abbiamo bisogno”. (AGI)

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