La LAV da anni sostiene ricerche con metodi sostitutivi alla vivisezione che possano salvare gli animali e dare una concreta speranza ai malati.

Tra i progetti che abbiamo finanziato c’è quello con l’Università di Genova e la banca cellule dell’IRCCS, un istituto per la ricerca sul cancro di Genova punto di riferimento a livello nazionale per la fornitura ai ricercatori di cellule umane di qualità garantita.

Grazie a LAV nel triennio 2013-2016 sono state attivate due borse di studio dove due dottoresse hanno lavorato parallelamente per:

  • rendere disponibili 100 milioni di cellule HUVEC (estratte dal cordone ombelicale) ora distribuite a vari centri di ricerca
  • mettere a punto un protocollo che sostituisca il siero fetale.

Nel primo obiettivo è importante indicare come le linee cellulari umane siano l’unica alternativa all’animale che spesso viene allevato e ucciso per fornire tessuti e cellule che, a loro volta, riflettono la divergenza tra specie rendendo impreciso il risultato sperimentale. Invece le cellule Huvec vengono estratte dalla vena del cordone ombelicale, diventando una preziosa fonte di studio per indagare meccanismi di reazione delle cellule anche in campo oncologico.

Per il secondo obiettivo, pochi sanno che dietro alle colture cellulari si nasconde la terribile realtà della raccolta del siero fetale, usato per far crescere le cellule, estratto tramite puntura intracardiaca dal feto vivo nell’utero con conseguente morte della madre e del piccolo. L’aumento della richiesta di siero ha fatto si che nascessero appositi allevamenti di bovini e suini per la loro produzione

Grazie agli studi finanziati, i risultati preliminari della sperimentazione sembrano indicare come il siero umano possa sostituire il siero fetale bovino e la gelatina suina possa essere sostituita da quella in fibronectina umana, un grande successo che potrebbe influenzare e cambiare tutta la ricerca in vitro.

Questi progetti sono stati presentati a settembre 2016 al Congresso Europeo delle Biobanche (Europe Biobank Week; EBW) di Vienna.

Le alternative esistono e vanno incentivate. Grazie all’impegno di donatori, soci, simpatizzanti e attivisti, siamo riuscisti a realizzare un grande risultato, ma di certo non ci fermeremo qui! 

Anche nel 2017 continueremo il nostro lavoro, continuando non solo a finanziare nuovi studi, ma facendo pressione sul nostro Governo per incentivare i fondi alle ricerche alternative.

Michela Kuan
Responsabile Area Ricerca Senza Animali

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