«Smascherare gli avvelenatori è molto difficile». A dirlo é Gian Lorenzo Termanini delle Guardie Zoofile ambientali di Genova. Purtroppo i soggetti che hanno creato allarme negli ultimi mesi a Genova, perché difficilmente si può trattare di una persona sola, si muovono con circospezione e dopo aver abbandonato bocconi avvelenati o spugne fritte, spariscono.

Al momento i casi accertati di cani morti dopo aver ingerito sostanze velenose sono setto-otto. Perché – spiega Termanini – «per accertare le cause del decesso servono esami autoptici e i risultati si hanno solo dopo alcune settimane». Nel frattempo in tutta la provincia si moltiplicano le segnalazioni, in particolare su alcune pagine, create su Facebook appositamente per mettere in guardia gli altri proprietari di cani.

Delle morti accertate per avvelenamento è stata informata la Procura, che sta seguendo la vicenda. Nel frattempo la polizia giudiziaria sta indagando sui vari casi. Ma non tutti i bocconi che si trovano in città contengono veleno. «La fortuna – spiega Termanini – sarebbe che qualcuno vedesse una persona sistemare spugne fritte o cose simili e riuscisse a prendere la targa del veicolo con cui questa si allontana o vedere se entra in un palazzo. A quel punto bisogna chiamare le Guardie Zoofile o la polizia. Se anche quei bocconi non risultassero avvelenati, chi li ha abbandonati potrebbe venire multato fino a seicento euro per aver abbandonato rifiuti per strada».

Cosa fare se si trova una spugna fritta o dei bocconi avvelenati

Se non si è visto nessuno abbandonarli, evitare di chiamare Guardie Zoofile o polizia. È bene invece rimuovere il boccone, buttandolo possibilmente dentro un sacchetto della spazzatura chiuso e poi in un cassonetto, in modo che non finisca nuovamente per strada. Nel caso invece si dovesse vedere qualcuno nascondere dei bocconi, evitare di mettersi a gridare, ma cercare con cautela di raccogliere qualche elemento utile a rintracciare il soggetto. A quel punto chiedere l’intervento degli agenti.

Anche nel caso in cui si vedesse qualcuno lanciare dalla finestra polpette o simili conviene rivolgersi alle Guardie Zoofile, consegnando loro il boccone sospetto in modo che possa essere analizzato e se possibile indicando da dove è stato lanciato.

I consigli per difendersi dai bocconi avvelenati

La scarsità di piogge e la stagione calda hanno fatto sì che le deiezioni dei cani non raccolte o le loro pipì, esposte al sole, abbiano reso marciapiedi e strade più maleodoranti del solito. Alcune persone senza scrupoli avrebbero così deciso di risolvere il problema in maniera truce. Come prima cosa dunque conviene tenere il cane al guinzaglio e stare attenti non solo a dove annusa ma anche a dove sporca. D’accordo che è un cane, ma se fa la pipì su delle cassette della frutta davanti a un negozio non è igienico. Gli angoli dei palazzi e i pneumatici non sono commestibili, ma anche lì se i cani continuano a fare i loro bisogni, qualcuno che vede dalla finestra potrebbe risentirsi. Dunque un comportamento più attento da parte dei padroni sarebbe solo di giovamento.

Intanto continuano le ronde, nate spontaneamente da cittadini stufi di rischiare che il proprio cane finisca avvelenato durante ogni passeggiata. E anche sulle pagine ‘Emergenza bocconi Genova’ e ‘Segnalazioni bocconi avvelenati a Genova e Provincia’ la mobilitazione è massima. In caso di avvistamenti di bocconi sospetti conviene scattare una fotografia e condividere un post.

Unendo tutti gli elementi, indagini della polizia da una parte e collaborazione fra proprietari di cani dall’altra, forse si riuscirà finalmente ad arginare il fenomeno e l’uscita con l’amico a quattro zampe tornerà a essere spensierata.

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