Autore: expert

  • Bocconi avvelenati nei giardini: un cane morto e due salvati in … – Il Gazzettino

    Bocconi avvelenati nei giardini: un cane morto e due salvati in … – Il Gazzettino

    VICENZA – Mani ignote e criminali in settimana hanno gettato nella stassa mattinata in via della Rotonda delle esche avvelenate nei giardini di due abitazioni allo scopo di uccidere i cani di casa. Dissidi tra vicini? Il mistero è fitto. Il bilancio è pesante: in un’abitazione un meticcio di 9 anni è morto tra gli spasmi e un altro meticcio, pure di 9 anni, trasportato dai padroni dal veterinario è stato salvato in extremis. In una seconda abitazione un Jack Russel di 10 anni in preda agli spasmi si è salvato perché la proprietaria l’ha fatto vomitare mettendogli una mano in bocca per portarlo dal veterinario privo di conoscenza: si è ripreso dopo una lavanda gastrica. I proprietari hanno presentato ai carabinieri denuncia contro ignoti, senza formulare sospetti.
     

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  • BEYONCÈ È UNA STREGA? / L'accusa dell'ex batterista Kimberly … – Il Sussidiario.net

    BEYONCÈ È UNA STREGA? / L'accusa dell'ex batterista Kimberly … – Il Sussidiario.net

    Beyoncé è una strega? Ne è certa la sua ex batterista Kimberly Thompson che cita alcuni rituali di magia ai quali ha assistito e durante i quali è stato ucciso il suo gatto.

    Beyoncé

    In periodo di #Metoo e di accuse di molestie sessuali vere o presunte, anche la regina del pop Beyoncé si ritrova ‘la sua bella gatta da pelare’. E non è solo un modo di dire… A dirsi certa che la cantante americana abbia un rapporto particolare con gli amici felini e che si sia resa protagonista di rituali di magia nera è la sua ex batterista Kimberly Thompson, che ha chiesto un ordine restrittivo nei confronti di Beyoncé, accusandola anche di molestie sessuali e stregoneria. Ebbene sì, la moglie di J-Ax sarebbe una strega che, in occasione di alcuni strani rituali, sarebbe persino arrivata ad uccidere il gatto della sua collaboratrice. Tale notizia è stata riportata dal sito americano ‘The Blast’, che ha pubblicato nel dettaglio la denuncia presentata dalla batterista, ma al momento non ha trovato nessuna smentita ufficiale da parte dell’artista, chiamata in causa con accuse tanto infamanti.

    LA DENUNCIA DI KIMBERLY THOMPSON

    La denuncia di Kimberly Thompson contro Beyoncè riporta: “Ho lavorato con lei come batterista per la sua band per 7 anni. La cantante ha dato il via ad una serie di molestie nei miei confronti. Pratica stregoneria estrema, ad alti livelli, magia nera, fa spesso incantesimi oscuri ed è colpevole anche di molestie sessuali. Ha anche ucciso il mio gatto. Controlla le mie conversazioni telefoniche e in passato ha controllato le mie finanze”. Il sito americano “The Blast” ha anche confermato di avere a disposizione ulteriori documenti ottenuti dal Tribunale di Los Angeles che attesterebbero la veridicità di questa clamorosa richiesta di ordinanza restrittiva. Già nel 2016, in epoca non sospetta, la Thompson aveva rilasciato un’intervista nella quale parlava del suo rapporto con la pop star: “In quel periodo io volevo cambiare look, un’acconciature mohaw, e ho dovuto chiedere l’approvazione di Beyonce. Non avrei potuto farlo senza l’approvazione di Beyoncé. Ho dovuto mostrarlo e lei ha dovuto darmi l’ok. Fa parte del suo packaging e del suo marchio”.

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  • Mary Anning: la Cacciatrice di Fossili della Jurassic Coast Inglese – Vanilla Magazine

    Mary Anning: la Cacciatrice di Fossili della Jurassic Coast Inglese – Vanilla Magazine

    Alzi la mano chi di voi è affascinato dal misterioso mondo dei dinosauri. In tanti, vero? Ma quanti di voi sanno che una delle fondatrici della moderna paleontologia è stata una donna inglese di umili origini? Di lei, di Mary Anning, ha parlato in un famoso romanzo anche Tracy Chevalier. Una vita inusuale per i suoi tempi, che vale davvero la pena ricordare.

    Mary nasce il 21 maggio 1799 a Lyme Regis, città costiera nel Dorset, a Sud-ovest dell’Inghilterra. Non una città di mare come tante nell’isola, ma un piccolo angolo di paradiso che sorge sulla Jurassic Coast, 153 chilometri di litorale ricco di insenature, le cui rocce, antichissime, risalgono al Giurassico, al Triassico e al Cretaceo.

    Dipinto di Mary Anning di B. J. Donne del 1847:

    Impostasi come elegante località di villeggiatura in epoca georgiana e vittoriana, Lyme Regis diviene popolare soprattutto per i ritrovamenti di fossili – in particolare di ammoniti e belemniti – e per gli esemplari perfettamente conservati di rettili marini e dinosauri, venduti come curiosità o come rimedi per alcune malattie ai turisti.

    Le colline Blue Lias della Jurassic Coast:

    Sembrerebbe quasi un privilegio nascere in un luogo così suggestivo, ma Mary non ha tante ragioni per rallegrarsene, proviene infatti da una famiglia povera e riceve un’ istruzione elementare presso la locale scuola cristiana congregazionalista.

    Il padre Richard, un falegname che arrotonda il bilancio vendendo fossili, le insegna a riconoscere ed estrarre i reperti. Mary impara presto e si appassiona al suo lavoro e così, quando il genitore muore lasciando i suoi cari nell’indigenza, ne prosegue, giovanissima, l’attività con la madre e Joseph, l’unico fratello sopravvissuto alle tanti morti premature in famiglia.

    Certo, non è facile andare a caccia di fossili: bisogna farlo in inverno, quando la stagione piovosa provoca piccole frane e smottamenti che, con l’alternarsi delle maree, riportano continuamente alla luce i resti preistorici celati per millenni dentro le rocce. I reperti disseppelliti vanno raccolti il prima possibile, rischiando di essere travolti dal fango. Il che è esattamente quanto accade in un’occasione a Mary che, vittima di un incidente nel 1833, si salva a stento, perdendo l’amato cane Tray.

    Nel 1811 Joseph fa la prima scoperta scientificamente interessante, il cranio di un ittiosauro, un rettile marino vissuto in gran parte dell’era mesozoica. Qualche tempo dopo Mary individuerà il resto dello scheletro.

    Disegno del 1814 del cranio di ittiosauro trovato da Joseph Anning nel 1811 da parte di Everard Home:

    Inizialmente l’esemplare, che suscita subito molta curiosità, viene identificato come una sorta di antico coccodrillo e viene acquistato da Lord Henry Hoste Henley, un aristocratico locale. Lo scheletro viene poi acquisito dal British Museum, su segnalazione di Charles Konig, un celebre naturalista, che lo identifica subito come una specie a sé e lo colloca nel museo. 
Nel 1820 Mary rinviene il primo, incompleto, scheletro di plesiosauro. Due anni dopo ne porta alla luce uno completo, che presenta un numero di vertebre, trentacinque, mai osservato fino ad allora in organismo vivente.

    Il Plesiosauro trovato dalla Anning conservato al museo di storia naturale di Parigi:

    Ciò suscita scalpore nella comunità scientifica, ma alimenta i sospetti del naturalista ed anatomista francese Georges Cuvier, a quel tempo considerato un’autorità assoluta nel settore, che la Anning sia una mistificatrice. Tuttavia, grazie al ritrovamento di un secondo esemplare completo e all’appoggio della Geological Society, i dubbi si dissipano e Cuvier si convince dell’originalità della scoperta.

    Nel 1828 la giovane scopre un nuovo “drago”, il primo fossile di rettile volante rinvenuto in Inghilterra, anche se incompleto, uno pterosauro, identificato come Dimorphodon macronyx;
 classifica poi, di volta in volta, nuove specie di fossili di pesci, tra cui la prima Squaloraja polyspondyla nel 1829.

    La sua attività non si limita alla catalogazione e alla vendita di fossili, la Anning matura infatti, grazie ad un rigoroso studio individuale, una profonda cultura da autodidatta: impara a conoscere l’anatomia di alcuni animali marini e seziona pesci e seppie allo scopo di ricostruire, per similitudine, le specie estinte. Le sue competenze le consentono, partendo da pochi frammenti ossei, di ricreare la sagoma di un animale primordiale in modo ben più realistico di quanto siano in grado di fare i paleontologi della sua epoca. Non basta.

    Trascorre il tempo annotando riflessioni a margine degli articoli scientifici che si fa inviare dai visitatori ed a 27 anni, con i suoi risparmi, acquista una piccola casa, l’Anning’s Fossil Depot dove, assistita dall’amica e collaboratrice Elizabeth Philpot, si dedica ai suoi studi ed attira celebrità quali il re Federico Augusto II di Sassonia o studiosi del museo di storia naturale di Londra e di New York. Perviene a scoperte originali, come l’individuazione di sacche di inchiostro nei belemniti, o alla comprensione che quelli che fino ad allora venivano chiamati bezoari, altro non erano se non feci fossili (coproliti).

    I riconoscimenti ufficiali del mondo accademico o scientifico, tuttavia, le sono negati

    Disegno di fantasia della bancarella di Mary Anning:

    Durante il lungo regno della regina Vittoria, infatti, alle donne non è consentito votare o essere ammesse ad alcun circolo o associazione scientifica in Gran Bretagna. Basti pensare che le prime iscrizioni femminili all’università risalgono al 1877, a seguito della legge scaturita da un acceso dibattito parlamentare che vede schierarsi, a favore dell’istruzione accademica per le donne, personalità del calibro di Charles Darwin.

    In un’epoca così ostile, in cui la ricerca scientifica è appannaggio esclusivo degli uomini delle classi più abbienti, alla Anning – non solo donna, ma anche di umili origini sociali – non viene mai consentito di diventare membro della Geological Society di Londra, l’autorità più prestigiosa del tempo nel settore della geologia e della paleontologia. Tuttavia la celebre istituzione londinese, pur ufficialmente ignorandola, le conferisce di fatto credito scientifico pubblicando i suoi studi, benché ometta di citarla come autrice o attribuisca le sue intuizioni a più eminenti colleghi uomini.
    Non mancano comunque attestati di sincera ammirazione da parte di molti naturalisti, e l’essere definita “la principessa della paleontologia” dall’esploratore tedesco Ludwig Leichhardt è sicuramente tra i più lusinghieri.

    Disegno e lettera che descrivono un plesiosauro, scritta da Mary Anning il 26 Dicembre 1823:

    Mary comincia persino a ottenere qualche riconoscimento concreto: riceve una modesta pensione dall’Associazione Britannica per l’Avanzamento della Scienza grazie all’intercessione del famoso geologo e paleontologo William Buckland e la Geological Society of London promuove per lei, nel 1846, una raccolta di fondi conoscendo le sue precarie condizioni economiche. Il museo della sua contea di nascita, il Dorset, inoltre, la accoglie tra i propri membri onorari.

    Eppure, è solo dal momento della morte, che se la porta via a 48 anni per un tumore al seno, che il mondo della scienza paludata e accademica pare accorgersi veramente di Mary. Henry De la Beche, all’epoca presidente della Geological Society, le dedica un elogio funebre, onore mai concesso prima a una donna.Vent’anni dopo il celebre scrittore Charles Dickens scriverà un articolo sulla vita della Anning sul periodico settimanale All the Year Round da lui diretto, sottolineando le difficoltà che la donna aveva dovuto affrontare nel suo lavoro.

    Ma la vera consacrazione come paleontologa ha luogo nel 2010, in occasione del 350esimo anniversario della propria fondazione, quando la Royal Society annovera finalmente il nome di Mary Anning nella lista delle dieci donne inglesi che più hanno contribuito alla storia della scienza.

    La prima placca dedicata a Mary Anning conservata oggi al Lyme Regis Museum:

    Eh sì! Come aveva scritto Dickens con lungimiranza:

    La figlia del carpentiere si è conquistata un proprio nome, e lo ha meritato

    Oggi Lyme Regis prosegue la sua vita sonnacchiosa sulla costa meridionale dell’Inghilterra.
    Le piccole frane e l’alternarsi dell’alta e della bassa marea continuano a far affiorare fossili e resti preistorici, nascosti da tempo immemorabile dentro la roccia e sulle spiagge. Ora, come nell’Ottocento, i turisti si confondono ancora con i paleontologi in lunghe passeggiate, durante le quali pochi passi equivalgono a ripercorrere milioni di anni di storia geologica.

    La Jurassic Coast inglese:

    Per la sua rilevanza scientifica, grazie anche al contributo per molto tempo oscuro della Anning, nel 2001 la Jurassic Coast è stata dichiarata Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO, primo sito al mondo ad aver ricevuto questo riconoscimento per motivi naturalistici.

  • Il gatto più bello d'Italia è di Imperia – La Riviera

    Il gatto più bello d'Italia è di Imperia – La Riviera

    Il gatto più bello d’Italia arriva da Imperia: ad aggiudicarsi il premio i tre cuccioli Persian dell’allevatrice Tatiana Motolese.

    Il gatto più bello d’Italia è di Imperia

    Arriva un altro bel riconoscimento per l’allevatrice di gatti imperiese Tatiana Motolese. Dopo Adriano, giudicato il gatto più bello d’Italia nel 2017, ancora tre premi per la razza “Persian”, splendidi cuccioli a pelo lungo. All’Esposizione Internazionale Felina di Reggio Emilia “Star Cats Show” hanno ricevuto il premio come miglior Cucciolata di tutte le razze.

    I nomi dei tre gatti sono Dinasty, Demy Moore II e Dark Queen e si godono il loro premio insieme ai padroncini Tatiana e Franco.

    “Sono gatti tranquilli e di carattere dolce, adatti a vivere anche in spazi chiusi. Il costo di un cucciolo può variare, si va dai 1000-1500 euro per un esemplare da compagnia fino anche a 5000 euro per un esemplare da riproduzione” racconta Tatiana.

    Grande soddisfazione da parte degli organizzatori della mostra. “Il nostro scopo è di avvicinare il pubblico a questo mondo ancor poco conosciuto e sensibilizzare le persone per favorire gli stalli e le adozioni di gatti disabili, perché un micio diversamente abile è un essere speciale e unico. Abbiamo anche fatto una raccolta fondi che servirà a curare al meglio le emergenze che abbiamo al momento”.

    Leggi anche:  Bandi per edilizia scolastica, Marco Scajola: “Imperia la fa da padrona”

    Nel frattempo Adriano, il gatto più bello d’Italia dello scorso anno, è diventato papà e i suoi cuccioli hanno fatto bella mostra al “Best in show” della mostra felina.

  • Un gatto porta un regalo inaspettato al proprietario: una borsa piena … – Shippingonline

    Un gatto porta un regalo inaspettato al proprietario: una borsa piena … – Shippingonline

    C’è chi porta topolini o uccellini morti. Chi foglie o calzini. I veterinari dicono che un regalo portato da un gatto deve essere sempre assecondato perché in fondo è un gesto d’affetto. Anche quando la preda è un animale morto. Ma quando un uomo ha trovato nella cuccia del suo micio una borsa piena di trenta dosi di droga pronte all’uso non poteva rimanere così indifferente. Probabilmente nascoste in un cespuglio da qualche spacciatore come magazzino “volante” durante la sua attività quotidiana.

    La notizia è stata diffusa in un tweet dalla Avon e Somerset Police che ne ha pubblicato una foto e ha scritto: «Dimenticatevi i cani poliziotto, dovremmo cominciare ad addestrare i gatti! Guardate cosa ha portato a casa il gatto. Un grande risultato a St Paul, dove il micio di un residente ha portato a casa questa borsa durante la notte. Il proprietario è rimasto sorpreso, ma ci ha chiamati immediatamente».

    Al di là della curiosità della notizia, pensare che realmente i gatti possano prendere il posto dei cani come fiuti antidroga è davvero un po’ difficile. Se è vero che i sensi olfattivi di un gatto domestico sono più di 12 volte più acuti di quelli di un essere umano, con i cani non c’è competizione: Fido ha fino a 300 milioni di recettori olfattivi rispetto ai 12 milioni di gatti, mentre l’area del cervello dedicata all’analisi dell’odore è 40 volte più grande in un cane che in un essere umano.

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  • Un gatto porta un regalo inaspettato al proprietario: una borsa piena … – La Stampa

    Un gatto porta un regalo inaspettato al proprietario: una borsa piena … – La Stampa

    C’è chi porta topolini o uccellini morti. Chi foglie o calzini. I veterinari dicono che un regalo portato da un gatto deve essere sempre assecondato perché in fondo è un gesto d’affetto. Anche quando la preda è un animale morto. Ma quando un uomo ha trovato nella cuccia del suo micio una borsa piena di trenta dosi di droga pronte all’uso non poteva rimanere così indifferente. Probabilmente nascoste in un cespuglio da qualche spacciatore come magazzino “volante” durante la sua attività quotidiana. 

    La notizia è stata diffusa in un tweet dalla Avon e Somerset Police che ne ha pubblicato una foto e ha scritto: «Dimenticatevi i cani poliziotto, dovremmo cominciare ad addestrare i gatti! Guardate cosa ha portato a casa il gatto. Un grande risultato a St Paul, dove il micio di un residente ha portato a casa questa borsa durante la notte. Il proprietario è rimasto sorpreso, ma ci ha chiamati immediatamente». 

    Al di là della curiosità della notizia, pensare che realmente i gatti possano prendere il posto dei cani come fiuti antidroga è davvero un po’ difficile. Se è vero che i sensi olfattivi di un gatto domestico sono più di 12 volte più acuti di quelli di un essere umano, con i cani non c’è competizione: Fido ha fino a 300 milioni di recettori olfattivi rispetto ai 12 milioni di gatti, mentre l’area del cervello dedicata all’analisi dell’odore è 40 volte più grande in un cane che in un essere umano. 

  • Pratica magia nera e uccide gatti”. Musica sotto choc: l'accusa alla … – Caffeina Magazine

    Pratica magia nera e uccide gatti”. Musica sotto choc: l'accusa alla … – Caffeina Magazine

    “Ho lavorato con lei come batterista per la sua band per 7 anni. La cantante ha dato il via ad una serie di molestie nei miei confronti. Pratica stregoneria estrema, ad alti livelli, magia nera, fa spesso incantesimi oscuri ed è colpevole anche di molestie sessuali. Ha anche ucciso il mio gatto. Controlla le mie conversazioni telefoniche e in passato ha controllato le mie finanze.” A parlare è lo storico batterista di una delle star più amate al mondo. Una rivelazione choc, che ha lasciato senza parole fan e addetti ai lavori. La star in questione è Beyoncé. Proprio lei è stata accusata di essere una strega, di praticare magia nera e di uccidere gatti. L’ex batterista della cantante, Kimberly Thompson, ha chiesto un ordine restrittivo nei confronti di Beyoncé e l’ha accusata di molestie sessuali e stregoneria. La donna sostiene che la popstar abbia ucciso il suo gatto e che faccia strani incantesimi oscuri. (Continua a leggere dopo la foto)

    Thompson ha lavorato come batterista di Beyoncé per sette anni e in questi giorni ha chiesto un ordine restrittivo contro il suo ex capo, sostenendo che Beyoncé è coinvolta in “magia oscura” e “incantesimi con molestie sessuali”. La notizia è stata riportata dal sito The Blast, che sostiene di avere avuto accesso ai documenti direttamente dal tribunale di Los Angeles. Nessuna di queste informazioni è stata confermata. Thompson si è rivolta a un giudice raccontando la sua versione dei fatti, ma non ha fornito alcuna ragione per far emettere un’ordinanza di restrizione nei confronti di Beyoncé. (Continua a leggere dopo la foto)

    ”Beyoncé si è auto-proclamata boss – ha spiegato la ragazza in un’intervista con Nylon nel 2016 – In quel periodo io volevo cambiare look, un’acconciature mohaw, e ho dovuto chiedere l’approvazione di Beyonce. Non avrei potuto farlo senza l’approvazione di Beyoncé – ha detto Thompson – Ho dovuto mostrarlo e lei ha dovuto darmi l’ok. Fa parte del suo packaging e del suo marchio. Lei era d’accordo. Lo amava e io l’ho potuto fare. In caso contrario non avrei potuto cambiare il mio look”. (Continua a leggere dopo la foto)

    Su Internet abbonda ogni genere di teoria strampalata sulle celebrities e su complotti mondiali che le riguardano. Si parla anche di milioni di persone convinte che pop star, come Beyonce, Lady Gaga o Madonna, stiano cercando di conquistare il mondo, facendo un lento ma inesorabile lavaggio del cervello ai loro fan. Alle loro spalle, società segrete, di volta in volta con un nome diverso, che manovrerebbero tutti come burattini. Fra tutte, la cospirazione più amata è quella che riguarda gli Illuminati, gruppo (realmente esistito, secoli fa) simile alla massoneria e fondato in Baviera nel 1776.

    “Ecco i gemelli”. Beyoncé ‘presenta’ Rumi e Sir: piccoli di casa Carter sono cresciuti!

  • Gatto perde un occhio ma trova una famiglia e tanti gattini di cui … – La Stampa

    Gatto perde un occhio ma trova una famiglia e tanti gattini di cui … – La Stampa

    Lo scorso inverno, un gatto soriano di nome Gus è stato portato in un rifugio del Wisconsin con una terribile infezione agli occhi. Stefan Hochstatter e sua moglie Leslie si offrirono di tenerlo in stallo a casa loro in attesa dell’adozione, ma ancora non sapevano che Gus aveva un piano tutto suo. 

    Gus è stato accolto dalla Wisconsin Humane Society dopo che il suo anziano proprietario non era più in grado di prendersi cura di lui. Il gattone aveva un occhio gravemente infetto che non poteva essere salvato. E oltre all’operazione urgente, aveva bisogno di qualcuno che si prendesse cura di lui nelle settimane successive all’intervento. 

    Così è stato portato a casa di Stefan e Leslie, dove ha deciso di prendersi il suo tempo andandosi ad appollaiare sull’armadietto più alto della cucina. Il posto perfetto da cui osservare la nuova famiglia, formata da tre umani, un cane e altri due gatti. 

    E trascorse un po’ di ore lassù, è sceso come se niente fosse e si è unito alla combriccola, «come se fosse da sempre stato lì. E’ stata una situazione decisamente irreale, non ha avuto alcuna esitazione». Ma ciò che ha sorpreso ancora di più e che «anche i nostri animali lo trattavano come se fosse stato lì tutta la sua vita, di solito sono un po’ distaccati e insicuri, soprattutto nei confronti nei nuovi arrivati». 

    Ma con Gus la situazione è stata chiara da subito: «Già la sera del primo giorno facevamo commenti su quanto sarebbe stato difficile separarsi da lui. E alla fine della prima settimana, avevamo già deciso di tenerlo». 

    E il gatto con un occhio solo non ha mancato di ringraziare e restituire la fiducia che ha ricevuto dal suo nuovo «branco», diventando a sua volta, sempre senza alcuna esitazione, il papà adottivo di tutti i cuccioli appena nati che la famiglia Hochstatter accoglie in casa propria proprio come aveva fatto con lui.  

    «Lo fa con grande naturalezza. E si comporta proprio come se fosse la loro madre, dando ai piccoli l’affetto, le attenzioni e le leccate di cui hanno bisogno». Da quando è arrivato, Gus ha aiutato i suoi umani a crescere 14 gattini, dimostrandosi per ognuno di loro «il più incredibile papà adottivo che potesse esistere». 

  • Gatto perde un occhio ma trova una famiglia e tanti gattini di cui … – La Stampa

    Lo scorso inverno, un gatto soriano di nome Gus è stato portato in un rifugio del Wisconsin con una terribile infezione agli occhi. Stefan Hochstatter e sua moglie Leslie si offrirono di tenerlo in stallo a casa loro in attesa dell’adozione, ma ancora non sapevano che Gus aveva un piano tutto suo. 

    Gus è stato accolto dalla Wisconsin Humane Society dopo che il suo anziano proprietario non era più in grado di prendersi cura di lui. Il gattone aveva un occhio gravemente infetto che non poteva essere salvato. E oltre all’operazione urgente, aveva bisogno di qualcuno che si prendesse cura di lui nelle settimane successive all’intervento. 

    Così è stato portato a casa di Stefan e Leslie, dove ha deciso di prendersi il suo tempo andandosi ad appollaiare sull’armadietto più alto della cucina. Il posto perfetto da cui osservare la nuova famiglia, formata da tre umani, un cane e altri due gatti. 

    E trascorse un po’ di ore lassù, è sceso come se niente fosse e si è unito alla combriccola, «come se fosse da sempre stato lì. E’ stata una situazione decisamente irreale, non ha avuto alcuna esitazione». Ma ciò che ha sorpreso ancora di più e che «anche i nostri animali lo trattavano come se fosse stato lì tutta la sua vita, di solito sono un po’ distaccati e insicuri, soprattutto nei confronti nei nuovi arrivati». 

    Ma con Gus la situazione è stata chiara da subito: «Già la sera del primo giorno facevamo commenti su quanto sarebbe stato difficile separarsi da lui. E alla fine della prima settimana, avevamo già deciso di tenerlo». 

    E il gatto con un occhio solo non ha mancato di ringraziare e restituire la fiducia che ha ricevuto dal suo nuovo «branco», diventando a sua volta, sempre senza alcuna esitazione, il papà adottivo di tutti i cuccioli appena nati che la famiglia Hochstatter accoglie in casa propria proprio come aveva fatto con lui.  

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