ragazza dito puntatoUn progetto pilota MinSal-Inail indagherà le cause del food waste in Italia. I consumatori adolescenti come “messaggeri virali” dei comportamenti corretti.

In Italia le azioni indirizzate al contenimento degli sprechi alimentari sono frammentarie. Mancano piani coordinati d’informazione e educazione sul comportamento alimentare e sulle
condotte di spreco, e mancano accordi tra gli attori della filiera alimentare e ristorativa.  Questo il punto di partenza di una collaborazione fra il Ministero della Salute e l’INAIL per l’avvio di un Progetto pilota (Progetto SPAIC)  volto a indagare le cause dello spreco alimentare e a individuare i possibili interventi correttivi.

La collaborazione è formalizzata da un Accordo fra la DGSAN (Ufficio 5- Nutrizione e informazione ai consumatori) e il  Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici dell’INAIL che è dotato di un Laboratorio di biotecnologie, con specifiche competenze nel settore dell’agroalimentare e dell’agricoltura sostenibile. Per la realizzazione del Progetto, il Ministero ha stanziato 60mila euro. L’Accordo durerà 18 mesi.

Approccio nudging- In Italia il solo spreco domestico – al centro dell’attenzione del Progetto SPAIC) vale 8,4 miliardi di Euro. Come correggere i comportamenti? L’approccio metodologico del Progetto fa riferimento al concetto di
“nudging”: la spinta verso un comportamento corretto dev’essere gentile per non essere ricusata, e dunque efficace e acquisibile culturalmente.
Con questo approccio al contrasto agli sprechi alimentari si basa su un modello psico-comportamentale da applicare alle scelte consapevoli dei consumatori, un percorso orientato su un modello educativo, che stimoli l’adozione di buone pratiche e comportamenti virtuosi nella quotidianità. Ad esempio il ricorso a semplici, piccoli aggiustamenti, che possono però portare impatti enormi e influenzare le scelte delle persone. Possibile il coinvolgimento delle attività commerciali presenti in prossimità delle scuole.

Revisione degli stiili di vita scorretti– Obiettivo del Progetto la promozione degli stili di vita corretti, attraverso una informazione che faccia leva sui componenti individuali e di una famiglia, attraverso una  revisione analitica degli specifici stili di vita del consumatore, esplorando le motivazioni che comportano lo spreco. Il Progetto, prevedendo un raccordo con il Miur, propne il coinvolgimento di studenti nella proposta di azioni correttive, partendo dall’evidenza che gli atteggiamenti e i comportamenti individuali possono influenzare significativamente le quantità di
alimenti direttamente e indirettamente sprecati.

Secondo il Rapporto Waste Watcher- i dati nazionali dello spreco sono i seguenti:
• il 32% si perde nella fase di produzione agricola (510 milioni di tonnellate);
• il 22% (355 milioni) si spreca nelle fasi successive alla raccolta e nello stoccaggio;
• l’11% (180 milioni) va perso durante la lavorazione industriale
• il 22% (345 milioni) è lo spreco domestico;
• il 13% si spreca durante la distribuzione e nella ristorazione.

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Cause dello spreco alimentare ed interventi correttivi
Progetto di ricerca pilota SPAIC

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