Anche il gatto ha un suo libero arbitrio e all’interno della famiglia manifesta chiaramente le sue preferenze. Presso gli allevamenti non è raro vedere un gattino avvicinarsi al suo futuro padrone e restargli accanto come se non dovesse mai lasciarlo. Questo feeling spontaneo spiega l’esistenza di coppie assolutamente perfette, la comprensione fra l’animale e il padrone è totale. Molto intuitivo, il gatto riesce a indovinare i pensieri dell’uomo e percepisce le possibili affinità. Può succedere inoltre che il gatto eserciti una certa influenza sull’uomo e lo trascini nel suo “feudo”. Parafrasando il detto “tale padrone, tale cane” si potrebbe dire “tale gatto, tale padrone”.

Il Gatto di razza è un individuo a sé, elegante e tranquillo. Dotato di pedigree, di un nome originale e altisonante, destinato agli onori del podio a fianco di altri campioni, gode del rispetto del padrone. Il gatto di razza, simbolo di un certo prestigio economico, è tenuto in casa, protetto da tutti i pericoli, trattato con ogni considerazione e oggetto di cure alle condizioni del suo mantello, al suo stato di salute, all’alimentazione. Per lui, niente è troppo bello e le carezze lusinghiere lo dilettano. Il gatto è un re e gli onori gli spettano di diritto ma, a differenza del cane, il gatto sa prendere le sue distanze. La sua libertà, che gli consente di mantenere le distanze, senza peraltro offendere il padrone, rimane intatta.

Il Gatto comune, libero, indomabile ed eterno, lo si ama e basta ed è il gatto più popolare e diffuso. Il gatto comune fa la parte del leone nella specie felina. Alla superiorità numerica del gatto comune non corrisponde, tuttavia, un’altrettanta particolare attenzione da parte dell’uomo, anzi il contrario. Il gatto comune deve questo primato alla sua formidabile resistenza: non dimentichiamo, infatti, le innumerevoli prove alle quali è stato sottoposto nel corso dei secoli fino ai giorni nostri. La maggior libertà di cui gode rispetto ai gatti di razza ha, tuttavia, un prezzo: sovente i suoi proprietari si preoccupano poco sia della sua assenza, sia degli ultimi ritrovati riguardanti la sua salute o la sua alimentazione. Non è forse questo il gatto abituato da molti secoli ad “arrangiarsi” da solo e ad accontentarsi degli avanzi? Il gatto comune non ha alcun valore commerciale: non lo si compra, lo si regala o lo si da via semplicemente; a volte è addirittura lui a scegliere di convivere con voi. Per molti proprietari non rappresenta un particolare impegno, infatti non si preoccupano di vaccinarlo, di tatuarlo, di curarlo e ancor meno di castrare il maschio o sterilizzare la femmina. Paradossalmente, il gatto comune suscita nel padrone che lo ama, una passione spesso esclusiva. “Preferisco i gatti comuni ai gatti di razza, poichè preferisco le persone normali ai manichini che si vedono da Chanel” affermava spiritosamente lo scrittore Remo Forlani. E non è l’unico! Avere un gatto comune in casa è una tradizione alla quale molte persone non possono sottrarsi. Queste amano in lui l’amore per l’indipendenza, la sua abilità nel sapersi arrangiare, il suo aspetto rustico e vigoroso e ne apprezzano l’originalità: nessun gatto comune assomiglia a un altro. È il gatto per eccellenza; fisicamente e moralmente genuino e schietto. Se un giorno queste persone dovessero perdere il loro compagno, sicuramente andrebbero a cercare il successore fra quelli della sua razza.

Tratto dal numero 40 di Zoomark News

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